Ed è subito pera dei personaggi, o il loro linguaggio. Affinché sia riconoscibile e quindi apprezzata, una parodia deve necessariamente esercitare la propria azione su un opera nota di cui implicitamente riconosce, se non il valore, almeno il successo e l importanza. Essa è dunque, in definitiva, uno strumento di satira, ma anche il modo per rendere un omaggio scherzoso a un ammirato capolavoro, come dimostrano le innumerevoli riscritture della Divina Commedia o del più celebre verso di Salvatore Quasimodo, «ed è subito sera , così trasformato dall umorista Gino Patroni (1920-1992) nella poesia Mensa popolare: «Una zuppa di verdura / ed è subito pera . La parodia può anche concentrarsi su un semplice personaggio, letterario ma non solo, a tutti noto: oggi la si ritrova un po dappertutto, dal fumetto alla canzone, dalle serie tv ai balletti su TikTok. La poesia giocosa Poeti comici L idea di scrivere versi con lo scopo principale di rallegrare il lettore prende piede già nel Medioevo. Un maestro in quest ambito è il senese Cecco Angiolieri (1260 ca.-1313 ca.), che dà scandalo esibendo con rumorosa enfasi la sua visione anticonformista e trasgressiva dell esistenza, come nel sonetto S i fosse foco ( T2, p. 352), burlesco elenco di spacconate. Nonsense e giochi di parole Un altro sentiero seguito dalla poesia giocosa è quello del nonsense, ovvero delle poesie prive di un senso logico riconoscibile. La cultura che più volentieri pratica questa forma di umorismo paradossale è quella anglosassone, che spesso si diverte ad associare immagini assurde e surreali in divertenti combinazioni sonore: a questa tendenza ha guardato il romano Toti Scialoja (1914-1998), che nel secondo Novecento ne ha offerto alcuni esempi memorabili ( T3, p. 356) e, più di recente, il torinese Guido Catalano (n. 1971), che si prende gioco della della poesia tradizionale, trattando con spregiudicata ironia temi canonici come l amore ( T5, p. 362). Molti poeti, infine, hanno praticato veri e propri giochi di parole, sfruttando procedimenti comuni all enigmistica e le suggestioni evocative presenti anche in vocaboli inventati e apparentemente senza significato, come si può vedere nei versi di Fosco Maraini (1912-2004, T4, p. 359). In quest ambito, tra i generi più frequentati si possono ricordare l acrostico (le lettere iniziali di ciascun verso formano un nome o una parola di senso compiuto), il centone (testo composto da frammenti di versi altrui, ricombinati in un collage), il lipogramma (testo in cui si rinuncia a utilizzare una o più lettere dell alfabeto) e il tautogramma (testo in cui tutte le parole hanno la stessa iniziale). VERIFICA DELLE CONOSCENZE 1. Quali sono i principali filoni della poesia umoristica? 4. Che cos è una parodia? 2. Perché i poeti satirici sono stati spesso censurati? 6. Che cosa si intende con nonsense? 5. Di che cosa tratta la poesia giocosa? 3. Quale fu la prima patria della satira? 347