Omero UNIT 1 PASSATO e presente Il sogno di Schliemann e la scoperta di Troia Le conoscenze archeologiche relative alla città di Troia di cui oggi disponiamo si devono all intuizione e alla tenacia di una personalità d eccezione, quale fu il tedesco Heinrich Schliemann (1822-1890). Dopo aver accumulato ingenti ricchezze con il commercio, egli poté dedicarsi alla sua grande passione: l archeologia. Poliglotta, colto e irascibile: sembra verosimile il ritratto che emerge dalle testimonianze dei contemporanei, divisi tra ammiratori e avversari del ricco mercante, da molti considerato un archeologo dilettante. In mezzo all incredulità e allo scetticismo della comunità accademica, Schliemann intraprese a partire dal 1870 lo scavo della collina di Hissarlik, dove era convinto di trovare i resti della Troia cantata da Omero. All inizio vennero alla luce soprattutto utensili e altri oggetti in pietra e terracotta. Nel 1873 il ritrovamento del cosiddetto tesoro di Priamo sembrò, tuttavia, confermare le sue intuizioni. L imprecisione, spesso voluta, con cui annotò i dati sui diari dello scavo, purtroppo rende nebulose le circostanze effettive del ritrovamento: oggi si tende a credere che i reperti preziosi siano stati portati alla luce in momenti e luoghi diversi, non in una leggendaria cassa di legno, come si conviene a un tesoro sepolto e come Schliemann era interessato a far credere. Fatte salve molte riserve sulle modalità dell operazione di scavo, le indagini successive dimostrarono che l intuizione dell archeologo tedesco era giusta. L unico errore consisteva nell identificazione del livello di insediamento: sulla collina di Hissarlik ne sono stati in seguito riconosciuti nove dieci, se consideriamo anche quello bizantino studiato in anni più recenti da Manfred Korfmann , a partire dal 2920 a.C. fino al XIV secolo d.C.; quello nel quale Schliemann indicava la Troia omerica era in realtà più antico del XII secolo a.C., periodo al quale si data la guerra narrata nell Iliade. Il successore di Schliemann nella campagna di scavi, l archeologo tedesco Wilhelm D rpfeld (18531940), indicò la Troia omerica nel livello VII A, in cui vi è uno spesso strato di cenere e resti carbonizzati, conseguenza di una distruzione violenta e improvvisa, databile attorno al 1200 a.C. Il tesoro rinvenuto da Schliemann, invece, è stato datato con maggior precisione al secondo livello, fiorito in un periodo compreso tra il 2500 e il 2300 a.C. « Ho scoperto un mondo nuovo per l archeologia , affermava Schliemann nel 1873. Era vero. Tre anni dopo scoprì un altro mondo ancora più importante per comprendere l evoluzione della civiltà europea, quando mise in luce la spettacolare ricchezza e raffinatezza delle tombe a Micene. Per queste ragioni è stato chiamato il padre dell archeologia mediterranea (D.A. Traill, La verità perduta di Troia, Roma, Newton Compton 1999). Tempio di Atena Acropoli Porta VI S Torre orientale Ingresso Santuario Troia I Troia VII Troia II Troia IX Troia VI La moglie di Schliemann, Sophia, con i gioielli del cosiddetto tesoro di Priamo , 1874. 106 Sede delle riunioni del consiglio cittadino Teatro romano Pianta dell area archeologica di Troia.
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