Omero UNIT 1 195 200 205 210 215 220 e gli assegnarono i Lici di campi una fertile stesa, bella di vigne e maggesi, ché quivi egli avesse dimora. E generò tre figli la sposa a Bellerofonte: La damia, con Isandro e Ippòloco. Il saggio Cronìde giacque con La damia, che a luce Sarpèdone diede, divino eroe, dall armi di bronzo. Ma Bellerofonte cadde nell odio anch egli di tutti i beati Celesti. Onde a vagare prese soletto pei campi d Alèo, e si rodeva il cuore, schivava degli uomini l orme. Ed al figliuolo Isandro, quando egli coi Sòlimi prodi pugnava, Ares die morte, il Dio non mai sazio di guerre: Artèmide, la dea briglia d oro, gli spense la figlia: Ippòloco a me diede la vita, io di quello son figlio, ch or m inviava a Troia, porgendomi molti consigli: ch io primeggiassi sempre, che sempre fra gli altri emergessi, né svergognassi la stirpe dei padri, che in fira sempre, e della Licia nell ampie contrade eran primi tra i primi. questo il sangue ond io mi onoro, questa è la progenie . Disse; e nel cuor s allegrò D omede possente guerriero, e conficcò ne le zolle del suolo ferace la lancia, e con melliflui detti si volse al pastore di genti: «Ospite dunque antico per parte di padre a me sei. Sappi che accolse Enèo magnanimo sotto il suo tetto, per venti giorni, Bellerofonte, l eroe senza pecca. Fecero poi, l uno e l altro, ricambio di doni ospitali. Enèo diede una fascia di porpora bella, fulgente, Bellerofonte una coppa di gemina fa ce, d oro, ch io custodita in casa lasciai quando venni alla guerra. Non mi ricordo Tidèo: ché quando ero piccolo tanto, ei mi lasciò; ché quel sire d Achivi spirò sotto Tebe. Ospite dunque io sono per te, se tu in Argo venissi, tu ne la Licia a me, se tra il popolo io giungo dei Lici. 193. stesa: distesa. 194. maggesi: terreni tenuti a riposo. 196. Cronìde: Zeus, figlio di Crono. 197. Sarpèdone: semidio, alleato dei Troiani, che guida i guerrieri della Licia. 200. campi d Alèo: territori che facevano parte della Cilicia, la regione dell Asia Minore di fronte a Cipro. 204. Artèmide figlia: Artemide era considerata responsabile delle morti di donne improvvise o premature. 210. questo mi onoro: è questo il sangue di cui sono fiero di essere discendente. 212. ferace: fertile. 134 213. melliflui detti: parole sin troppo dolci. pastore di genti: si tratta di Glauco. I condottieri e i re erano spesso indicati con il termine pastori perché rappresentavano una guida per i loro popoli. 215. Enèo magnanimo: re di Calidone, padre di Tideo e nonno di Diomede, era uomo pio e ospitale. Il mito racconta che accolse nella sua casa anche Dioniso, il quale, riconoscente, gli svelò i segreti della vinificazione e chiamò il vino oinos in suo onore. 216. l eroe senza pecca: l eroe senza peccato. Vi è allusione alla condotta irreprensibile dell eroe sin dai tempi di Argo, quando fu in- giustamente accusato dalla moglie di Preto. 219. di gemina fa ce: dal doppio manico (fauce è il singolare di fauci). 222. ché quel sire sotto Tebe: perché quel comandante dei Greci (Achivi) morì sotto Tebe, nella guerra dei Sette a Tebe, con la quale sette illustri eroi greci vennero in soccorso del tebano Polinice, che reclamava il trono della sua città, usurpato dal fratello Eteocle. 223-224. Ospite Lici: i vincoli dell ospitalità che legarono Enèo e Bellerofonte valgono anche per le generazioni successive, quindi coinvolgono anche Glauco e Diomede.