Percorsi di educazione civica 50 55 60 65 70 75 80 AGENDA 2030 A cambiare sono state solo le definizioni di guerra, quelle sì. Tra questi neologismi c è la guerra umanitaria : la bestemmia più grande che abbia mai sentito. Nella guerra non c è nulla di umanitario ma tanto, tutto, contro l umanità. Quanto ancora dobbiamo aspettare, quanti altri conflitti e morti dovremo contare, per capire che è quella cosa lì, la guerra, il vero mostro? Questa domanda è stata posta, sessant anni fa, da alcuni dei più grandi cervelli che l umanità abbia mai conosciuto. Mi riferisco a Bertrand Russell3 e ad Albert Einstein,4 e al loro Manifesto firmato dai più grandi scienziati al mondo.5 Quel Manifesto poneva una domanda molto semplice: dobbiamo porre fine alla razza umana, oppure l umanità deve rinunciare alla guerra? Quella domanda, sessant anni dopo, attende ancora una risposta. E una risposta credibile non può non partire dalla constatazione che la situazione è diventata più critica e pericolosa ovunque. Gli stessi cittadini europei si sentono oggi più insicuri di quanto lo fossero anni fa. L unica soluzione è discutere a livello internazionale di questo tema. Ripeto: devono discutere di questo alle Nazioni Unite. Devono stabilire che la guerra è come la schiavitù, e dobbiamo capire seriamente come liberarcene. Senza l abolizione della pratica delle guerre questo pianeta non ha futuro. UDG: E i buoni propositi professati dai sostenitori delle guerre giuste , necessarie umanitarie ? GS: Le guerre, quelle degli Stati, come dei gruppi terroristi, si combattono con le armi, tra cui le mine anti-uomo, prodotte anche da imprese italiane. L 8090% delle armi in circolazione sono prodotte e vendute dai cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, gli stessi (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) che dovrebbero vigilare sulla pace e la sicurezza del mondo. Gli armaioli sono i pacificatori! Ciò spiega molto del perché l abolizione della guerra non ha trovato mai spazio di discussione all Onu. Ma questo non deve far venir meno l impegno di quanti, e siamo in tanti, credono che la guerra sia peggiore di tutti i mali che pretende di risolvere. L alternativa è la rassegnazione, la resa, la complicità persino. Mettiamoci dalla parte dei cittadini del pianeta. I capi di Stato o di governo vanno e vengono, sono le popolazioni che restano. Non possiamo pensare che a risolvere i problemi siano le stesse persone, i governi, i leader, che le guerre le hanno volute. La prima cosa è capire, studiare, dibattere, creare movimento, su come espellere la violenza dalla storia dell umanità. Perché la guerra non si può umanizzare , si può solo abolire. Dobbiamo convincere milioni di persone del fatto che abolirla è una necessità urgente e un obiettivo realizzabile. Se saremo in tanti a pensarlo questa utopia può essere realizzata. 3. Bertrand Russell: filosofo, matematico e attivista inglese (1872-1970). 4. Albert Einstein: il più importante fisico del 192 Novecento (1879-1955). Nato in Germania da famiglia di origini ebraiche, si stabilì negli Stati Uniti quando Hitler prese il potere. 5. Manifesto... mondo: venne presentato nel 1955 a Londra.