Odissea 195 200 205 210 215 220 Lì egli sedette sul trono da cui s era alzato Ermete, e la ninfa gli offrì ogni cibo da mangiare e da bere, di cui i mortali si cibano. Lei stessa sedette di fronte al divino Odisseo e le ancelle le misero innanzi ambrosia e nettare. Ed essi sui cibi pronti, imbanditi, le mani tendevano. Poi, quando furono sazi di cibo e bevanda, tra essi cominciò a parlare Calipso, chiara fra le dee: «Divino figlio di Laerte, Odisseo pieno di astuzie, e così vuoi ora andartene a casa, subito, nella cara terra dei padri? E tu sii felice, comunque. Ma se tu nella mente sapessi quante pene ti è destino patire prima di giungere in patria, qui resteresti con me a custodire questa dimora, e saresti immortale, benché voglioso di vedere tua moglie, che tu ogni giorno desideri. Eppure mi vanto di non essere inferiore a lei per aspetto o figura, perché non è giusto che le mortali gareggino con le immortali per aspetto e beltà . Rispondendo le disse l astuto Odisseo: «Dea possente non ti adirare per questo con me: lo so bene anche io, che la saggia Penelope a vederla è inferiore a te per beltà e statura: lei infatti è mortale, e tu immortale e senza vecchiaia. Ma anche così desidero e voglio ogni giorno giungere a casa e vedere il dì del ritorno. E se un dio mi fa naufragare sul mare scuro come vino, saprò sopportare, perché ho un animo paziente nel petto: sventure ne ho tante patite e tante sofferte tra le onde ed in guerra: sia con esse anche questa . Omero, Odissea, libro V, vv. 148-224, trad. di G.A. Privitera, Mondadori, Milano 2015 196. Ermete: Ermes. 199. ambrosia e nettare: il cibo e la bevanda degli dèi. 200. Ed essi... tendevano: verso formulare che si ripete spesso nel poema per scene ti- piche come quella del pasto. 203. pieno di astuzie: epiteto ricorrente per Odisseo; indica il carattere di un uomo che fonde in sé sagacia, accortezza e ingegno. 214. Rispondendo... Odisseo: verso formulare. 221. scuro come vino: di colore viola (epiteto formulare). 229