Odissea Quando la dea gli somministra l intruglio magico e constata la sua inefficacia sull eroe, presa da forte ammirazione (Chi sei, di che stirpe? dove hai città e genitori? / Mi stupisce che bevuti i miei farmaci non fosti stregato, vv. 325-326), si getta in ginocchio e rivela di conoscere già l identità dell ospite, Odisseo, reduce dalla guerra di Troia (vv. 330-332), secondo le previsioni che le aveva fatto proprio Ermes. Da donna fatale ad amante premurosa Può risultare curioso che la prima richiesta avanzata da Circe a Odisseo sia di salire sul letto e godere insieme i piaceri dell amore (Ma orsù, riponi la lama nel fodero, e tutti e due / saliamo sul letto, perché congiunti / nel letto e in amore ci si possa l un l altro fidare, vv. 333335). un tratto che rimanda all identità della dea, personaggio folklorico rappresentante la maga innamorata, ma anche la donna fatale, dotata di un altissima carica sensuale e di un irresistibile capacità seduttiva. Nell offrirsi in questo modo Circe non fa che ricorrere ai suoi poteri, di maga e di donna, ignorando forse la prudenza estrema dell eroe, che chiede un giuramento solenne, per sincerarsi che non abbia a temere alcun pericolo nell unirsi a lei (Sul tuo letto io non voglio salire, / se non acconsenti a giurarmi, o dea, il gran giuramento / che non mediti un altra azione cattiva a mio danno, vv. 342-344). La dea sa dimostrarsi, però, anche un amabile padrona di casa, che provvede alla trasformazione dei compagni di Odisseo in uomini (vv. 393-399) e offre generosa ospitalità all intero gruppo, alimentando in loro l oblio della patria e la tentazione del non ritorno: in tal modo, può rientrare nei canoni previsti dalla mentalità greca, legata a un immagine mansueta e subalterna della donna. La sua metamorfosi è, in quest ottica, significativa poiché simboleggia la vittoria dell ordine sociale e della civiltà tradizionale sulla trasgressione e sull irrazionalità. Rispetto a Calipso, altra figura di seduttrice, Circe mostra, inoltre, una maggiore comprensione dei doveri dell uomo che ama, al quale facilita la ripresa del nostos ( ritorno ), senza ostacolarne la partenza. Il suo amore non è affatto possessivo, anzi sfuma in un rapporto relativamente più freddo e razionale; verso la fine del libro X (vv. 487-495), la scena del mancato addio, ricca di informazioni pratiche sul viaggio di Odisseo nell aldilà e priva di note sentimentali o di accessi di gelosia, sembra confermarlo. LABORATORIO SUL TESTO COMPRENDERE 1. Attratti dal sortilegio. Che cosa mette in allarme i compagni di Odisseo appena giunti al palazzo di Circe? Qual è, invece, il motivo che li attrae all interno? a Il desiderio di cibo. b La paura. c Il canto della donna. d Il comportamento insolito degli animali. 2. Una pozione magica. In che cosa consiste l intruglio preparato da Circe? 3. Una sola è vera. Indica quale delle seguenti affermazioni è vera. Ermes si raccomanda che Odisseo non assea condi le lusinghe amorose della dea. b Ermes consiglia all eroe di non ingerire la bevan- da di Circe. Odisseo si unisce a Circe non prima di averle c strappato un giuramento a difesa della propria incolumità. d Odisseo ottiene prima la trasformazione dei com- pagni in uomini e poi si unisce alla dea. ANALIZZARE E INTERPRETARE 4. La tensione che cresce. A livello narrativo, in che modo Omero crea l attesa dell elemento meraviglioso e magico? Individua tutti i riferimenti alla paura di Odisseo e dei compagni nell avvicinarsi al palazzo di Circe. 259