La Bibbia ma anche questa volta Sansone riesce prontamente a spezzarle (11-12). La volta successiva suggerisce alla donna di ricorrere a un telaio e a un ordito per fissare le trecce in cui tiene raccolti i capelli, ma il risultato non è diverso: fatto addormentare Sansone, Dalila tesse le sue trecce nell ordito e le fissa con il pettine, ma quando gli grida: «Sansone, i Filistei ti sono addosso! l uomo si sveglia e strappa sia il pettine sia l ordito (13-14). La quarta volta è quella decisiva e Sansone, ormai messo alle strette, rivela finalmente il suo segreto: egli è un nazireo, cioè è stato consacrato a Dio sin dalla nascita, il che significa per lui l osservanza di alcune regole, tra cui il divieto di tagliare i capelli. Chiamati i Filistei, che ricompensano generosamente la donna per il servizio reso, Sansone viene rasato durante il sonno e quando Dalila gli grida che i Filistei gli sono addosso l uomo è ancora convinto di poter uscire dal pericolo sano e salvo come in passato (18-20). Invece, Dio e la sua forza proverbiale lo hanno abbandonato e i nemici gli cavano gli occhi (21). La vendetta di Sansone Costretto a girare la macina nella prigione, Sansone comincia a recuperare progressivamente la sua forza grazie alla ricrescita dei capelli (22). Un giorno, durante una festa dei Filistei, riuniti per un sacrificio al loro dio Dagon, viene fatto chiamare perché faccia divertire i presenti (25). Per quale motivo? Emerge così un aspetto che in molte culture è associato al personaggio nerboruto: la comicità, derivante probabilmente dalla goffaggine propria di chi non sa gestire opportunamente una forza smisurata. Per esempio, nel mondo greco è spesso rappresentato in pose goffe e buffe l eroe Eracle (il latino Ercole). Nel caso di Sansone, a questo fattore si aggiunge il piacere sadico che i Filistei provano a ridere dell infelicità dell antico eroe, costretto a esibirsi e umiliarsi come un pagliaccio. Sansone chiede allora al servo che lo tiene per mano il permesso di toccare le colonne dell edificio per appoggiarvisi (26). Invoca quindi il Signore, cui chiede la forza per vendicare i propri occhi, si mette tra le colonne portanti e pronuncia l esclamazione Che io muoia insieme con i Filistei! (30). Curvatosi con tutta la forza di un tempo, in questo modo stacca le colonne e fa crollare l edificio dove si svolgeva il ritrovo determinando la morte propria e di più Filistei di quanti abbia ucciso in vita. La sua morte acquista così tratti di reale grandezza, che lo riscattano dalle molte debolezze e lo fanno risplendere come esempio eroico di sacrificio estremo per il proprio popolo. LABORATORIO SUL TESTO COMPRENDERE ANALIZZARE E INTERPRETARE 1. Il protagonista. Chi è Sansone? a Un famoso atleta. c Un giudice d Israele. b Un re giudeo. d Un eroe filisteo. 2. Una donna misteriosa. Che informazioni si possono trarre dal testo su Dalila? 3. Il contesto. Dove è ambientata la storia? a Egitto. c Cipro. b Palestina. d Babilonia. 4. Una richiesta assillante. Che cosa chiede insistentemente Dalila a Sansone? 5. L epilogo. Come finisce la vicenda? 6. La volta decisiva. Dopo i primi tre tentativi falliti, con quali parole di rimprovero Dalila cerca di estorcere il segreto al suo uomo? 7. Il segreto di Sansone. Con quali parole Sansone spiega la ragione della sua forza eccezionale? 8. Durante il sacrificio. Perché viene chiamato Sansone alla festa dei Filistei? a Per farli divertire. b Per dare prova della sua forza. c Per proporre un indovinello. d Per sfidare l avversario più forte. 9. La resa dei conti. A chi si rivolge Sansone prima della vendetta? 27