Virgilio UNIT 1 LA VOCE dei moderni Dante e Virgilio La fortuna moderna dell Eneide è legata anche al nome di Dante Alighieri (1265-1321), che fece di Virgilio la sua guida per il viaggio nei primi due regni oltremondani, tributando al poeta latino un omaggio destinato ad amplificare notevolmente la presenza del poema nella cultura occidentale. Da allora, i nomi di Dante e Virgilio costituiscono un binomio intramontabile. Nel canto I della Divina Commedia Virgilio, mandato da Beatrice, si presenta al poeta smarritosi nella selva del peccato, la celebre «selva oscura , per condurlo attraverso i cerchi dell Inferno e le cornici del Purgatorio. Dante riconosce in Virgilio la sua guida letteraria e morale: Tu se lo mio maestro e l mio autore, tu se solo colui da cu io tolsi lo bello stilo che m ha fatto onore. Tu sei il mio maestro e il mio modello, tu sei il solo da cui io derivai il bello stile che mi ha reso famoso. (Inferno, I, vv. 85-87) Nel canto II, Dante chiede lumi a Virgilio circa il senso del viaggio cui è chiamato da Dio e fa riferimento ai precedenti illustri ai quali non osa compararsi, tra cui proprio Enea: Tu dici che di Silvio il parente, corruttibile ancora, ad immortale secolo andò, e fu sensibilmente. Tu dici che il padre di Silvio (Enea), ancora in vita, andò nell aldilà in carne e ossa. (Inferno, II, vv. 13-15) La differenza, esplicitata a chiare lettere nei versi successivi (vv. 16-24), è che Enea aveva un alto compito assegnatogli dalla Provvidenza, la fondazione di Roma ( T7, p. 363), capitale di un impero universale e poi della cristianità, in quanto sede del papato. Il viaggio di Dante, invece, è voluto da Dio per permettere al poeta di avere visione della sorte ultraterrena dell umanità a lui contemporanea: la sua esperienza nell Inferno, nel Purgatorio e nel Paradiso è necessaria perché il poeta possa salvarsi e predicare la verità, agevolando la redenzione politica e religiosa del mondo cristiano. Però, se l avversario d ogne male cortese i fu, pensando l alto effetto ch uscir dovea di lui e l chi e l quale, non pare indegno ad omo d intelletto; ch e fu de l alma Roma e di suo impero ne l empireo ciel per padre eletto: la quale e l quale, a voler dir lo vero, fu stabilita per lo loco santo u siede il successor del maggior Piero. (Inferno, II, vv. 16-24) Alla 52esima Biennale l artista russo di origine armena Georgy Frangulyan (n. 1945) ha installato nella laguna di Venezia la scultura che evoca il viaggio di Dante e Virgilio nel regno dei morti: vi allude la mano del poeta latino, che indica l isola di San Michele, dove si trova il cimitero della città. Georgy Frangulyan, La chiatta di Dante, 2007. 318 Perciò, se il nemico di ogni male, Dio, fu cortese verso di lui (Enea), l uomo e i suoi meriti non sembrano indegni a un uomo dotato di intelletto, se si pensa all alto risultato che doveva essere prodotto da lui; infatti egli fu scelto nell Empireo, il luogo più alto del Paradiso, come fondatore della nobile Roma e del suo impero: e Roma e il suo impero, a voler dire il vero, furono stabiliti come la santa sede dove risiede il successore del primo papa (Pietro).