T5 Audio LETTURA Un dialogo impossibile: Enea e Didone TRATTO DA Eneide, libro IV, vv. 296-361 (in traduzione: vv. 349-430) Giovanni Battista Tiepolo, Mercurio ordina a Enea di lasciare Cartagine, 1757 ca. Giunone approfitta della passione di Didone per Enea per fare in modo che questi non raggiunga l Italia e si trattenga a Cartagine. Con l appoggio di Venere, crea così le condizioni per favorire un avvicinamento tra la regina e l eroe troiano: scatena quindi un temporale mentre Enea e Didone sono usciti per una battuta di caccia. Costretti a riparare in una caverna, i due, rimasti soli, consumano la loro unione. Il re dei Getuli, Iarba, pretendente della regina respinto in precedenza, non sopportando di essere stato scavalcato da uno straniero, chiede vendetta a Giove. Il padre degli dèi manda così Mercurio da Enea perché gli ingiunga di abbandonare subito l Africa e navigare verso l Italia. Ma Didone si accorge dei preparativi per la partenza prima ancora che le giunga notizia. 350 355 360 Ma la regina (chi può ingannare chi ama?) presentì tutto e s accorse per prima di ciò che accadeva: timorosa com era di tutto, persino di quello che più pareva sicuro. L empia Fama in persona disse che si allestiva la flotta per la partenza. Folle d amore, l anima smarrita, dà in ismanie, erra per la città fuori di sé, baccante eccitata come una Tiade quando infuria la festa, quando al grido di Bacco la stimolano le orge che vengono soltanto ogni tre anni, quando il Citerone a notte la chiama con molto clamore. Infine parla ad Enea per prima, così: «Perfido, e tu speravi persino di nascondere tanto male e partire dalla mia terra in silenzio? Non ti trattiene il nostro amore, la mano che un giorno ti fu concessa, Didone che sta 350. presentì: intuì prima che le arrivasse notizia. 352. L empia Fama: divinità minore che rappresenta un concetto astratto, qui definita empia (malvagia), perché portatrice di triste notizie. 354. dà in ismanie: si agita senza controllo. 355-356. baccante festa: simile a una Baccante, donna del corteo di Dioniso, che celebrava il dio in uno stato di ebbrezza ed eccitazione. Tiadi, in particolare, erano dette le Baccanti che partecipavano alle feste di natura orgiastica in onore di Bacco. 357-358. le orge tre anni: riti sacri dedicati a Bacco, che avevano cadenza triennale. 359. il Citerone: monte della Beozia, sovrastante Tebe, caro al culto del dio Dioniso-Bacco, dove si svolgevano feste e orge in suo onore. 363-364. la mano concessa: la promessa di fedeltà che mi hai fatto un giorno. 351
T5 Un dialogo impossibile: Enea e Didone (libro IV, vv. 296-361)