Eneide 970 il carro con le redini intrecciate di pampini, calando con le sue tigri dall alta vetta di Nisa. E tu esiti ancora a accrescere di tanto la nostra forza, temi di fermarti in Italia? I grandi eroi di Roma Segue (vv. 974-1023) una rassegna dei re e dei condottieri che avrebbero contribuito alla grandezza di Roma nella repubblica, come Camillo, i Deci, i Drusi, Catone, i Fabii, Quinto Fabio Massimo, dittatore ai tempi di Annibale, fino al monito conclusivo che riassume la funzione di Roma nella storia. 1025 1030 «Altri (io non ne dubito) sapranno meglio plasmare statue di bronzo che paiano respirare, o scolpire immagini viventi nel marmo, sapranno difendere con oratoria più acuta le cause legali, sapranno tracciare i moti del cielo col compasso e predire il sorgere degli astri: ma tu, Romano, ricorda di governare i popoli con ferme leggi (queste saranno le tue arti), imporre la tua pace al mondo, perdonare agli sconfitti, ai deboli e domare i superbi! Publio Virgilio Marone, Eneide, libro VI, vv. 828-906, 950-973, 1024-1033, trad. di C. Vivaldi, Garzanti, Milano 1990 970. pampini: le foglie della vite. 971. dall alta vetta di Nisa: dalla cima elevata di Nisa, dove il dio Bacco trascorse la fanciullezza. Partendo da questo monte, il dio percorse l India su un carro trainato da tigri e diffuse la coltura della vite. Dopo Ercole, Anchise aggiunge un altro esempio mitologico, il dio Dioniso-Bacco. Augusto percorrerà più distanze persino di lui. 972-973. E tu Italia?: domanda retorica. 1024-1026. Altri marmo: altri (popoli) saranno bravi nella scultura del bronzo e del marmo. 1026-1027. sapranno legali: saranno bravi nell oratoria giudiziaria. 1028-1029. sapranno astri: saranno bravi nella scienza astronomica. Anchise sembra distinguere la cultura artistica, letteraria e filosofica dei Greci da quella giuridica, amministrativa e militare dei Romani. SPECCHI di CARTA Incontrare dopo un lungo tempo un padre, un amico, una persona cara: difficile vivere un emozione così intensa. Prevale la commozione o la gioia? Come avviene a Enea e Anchise, i due sentimenti sono intrecciati, le lacrime scendono mentre si accenna a un sorriso, difficile, come se fosse un gesto inadeguato a esprimere ciò che si prova. In Virgilio, l incontro tra il padre e il figlio non è però solo l occasione del trionfo dei sentimenti: mostrando a Enea i suoi discendenti, Anchise vuole narrare la storia di Roma, celebrandone la grandezza ed esaltando Augusto, il figlio del divino Cesare, colui che estenderà l impero romano fin quasi al cielo e a cui è dedicato il poema. L intento politico che il poeta vuole perseguire è affidato alle parole di un padre. Non è un caso: la saggezza si fonda sull autorevolezza, sull esperienza, sull insegnamento degli antenati e, soprattutto, di chi ci ha dato la vita. In tempi mutati, quella stessa saggezza appartiene anche ai vecchi di oggi non è un offesa chiamarli così, in barba alla lingua politicamente corretta che ci viene imposta , che talvolta non ascoltiamo o, peggio, ignoriamo. un errore grave, che ci priva di una miniera di ricordi, di lezioni, di esperienze. 367