concentrarsi su un oggetto di studio che potesse essere osservato in maniera intersoggettiva, cioè in ogni individuo, da tutti gli studiosi interessati. Tale oggetto di studi era il comportamento manifesto, che, come tale, era osservabile da tutti a occhio nudo e, in tal modo, poteva essere descritto e giudicato. Quello che Watson definì come comportamento non era altro che l insieme delle risposte muscolari e ghiandolari di un individuo a un determinato fenomeno. In esso non troviamo né i processi organici, specialmente quelli cerebrali, né i processi interni della mente, in particolar modo la coscienza. Ciò porta alla visione della psiche come una scatola nera (black box), il cui funzionamento non è osservabile né conoscibile. Essa avverte le influenze dell ambiente esterno (gli stimoli o input) e produce le relative reazioni (le risposte o output), elementi che invece possono essere studiati. Secondo questo approccio, l organismo viene visto come una stazione intermedia tra stimoli in entrata e risposte in uscita. Per questo motivo, il comportamentismo è stato definito anche come una psicologia stimolo-risposta . La chiarezza della teoria e la semplicità del modello teorico hanno contribuito a rendere il comportamentismo dominante sulla scena della ricerca psicologica in campo sperimentale e applicativo a lungo, fino agli anni Sessanta-Settanta del Novecento. Grazie anche ai contributi di Pavlov con gli studi sul condizionamento classico e di Skinner sul condizionamento operante | 81,7 SS 171, 176|, questa teoria si è diffusa non solo nel mondo scientifico ma anche nell opinione pubblica, come un modo concreto di fare psicologia, attento sia agli effetti sia alle cause. L AUTORE JOHN BROADUS WATSON -RKQ %URDGXV :DWVRQ QDVFH LQ XQ DUHD UX UDOH GHOOD &DUROLQD GHO 6XG QHO 5LFHYH XQ HGXFD]LRQH PROWR ULJLGD GD SDUWH GHO OD PDGUH PROWR GHYRWD DL GRJPL UHOLJLRVL PHQWUH LO SDGUH DOFROLVWD DEEDQGRQD SUHVWR LO WHWWR FRQLXJDOH 6WXGHQWH GRWDWR H EULOODQWH VL GLSORPD DOOD )XUQKDP 8QLYHUVLW\ QHO H RWWLHQH XQ GRWWRUDWR DOO XQLYHUVLW¢ GL &KLFDJR QHO *L¢ QHO ª SURIHVVRUH DOO XQLYHUVLW¢ GL %DOWLPRUD 1HO SXEEOLFD XQ IDPRVR DU WLFROR FRQVLGHUDWR LO PDQLIHVWR GHO FRPSRU WDPHQWLVPR Psychology as the behaviorist views it /D SVLFRORJLD FRV® FRPH OD YHGH XQ FRPSRUWDPHQWLVWD 1908 SURIHVVRUH DOO XQLYHUVLW¢ 1878 nasce nella &DUROLQD GHO 6XG GL %DOWLPRUD 1903 ottiene 19 il dottorato 10 | PSICOLOGIA | 'XUDQWH OD 3ULPD JXHUUD PRQGLDOH FRPEDWWH WUD OH IRU]H VWDWXQLWHQVL LQ (XURSD ,Q VHJXL WR DOOR VFDQGDOR GHULYDWR GDOOD VXD UHOD]LRQH FRQ XQD JLRYDQH VWXGHQWHVVD QHO DE EDQGRQD O XQLYHUVLW¢ H GLYRU]LD GDOOD PRJOLH SHU SRL ULVSRVDUVL QHOOR VWHVVR DQQR 2UPDL GHfiQLWLYDPHQWH IXRUL GDOO DPELHQWH XQLYHUVL WDULR VFULYH DUWLFROL SHU JLRUQDOL DG DOWD GLI IXVLRQH FL DWWLUD OH FULWLFKH DVSUH GL PROWL FROOHJKL FKH OR DFFXVDQR GL DYHU YHQGXWR LO VXR ULJRUH GD VFLHQ]LDWR D IDYRUH GHOOD GLYXO JD]LRQH 0XRUH QHO ,O fiJOLR LQ XQ LQ WHUYLVWD OR ULFRUGD FRPH XQ XRPR GRWDWR GL XQD SHUVRQDOLW¢ DPELYDOHQWH DPDQWH GHO OXV VR PD DOOR VWHVVR WHPSR GL XQD YLWD VHPSOLFH 1920 DEEDQGRQD O XQLYHUVLW¢ 1913 SXEEOLFD Psychology 19 as the behaviorist views it a 1958 PXRUH 19