ESEMPIO: nello scambio di battute che segue alla base della comunicazione di B vi è un pregiudizio. A: «Ti consiglio di provare questo ristorante, recentemente ho mangiato un fritto misto incredibile e ho trovato tutto impeccabile! B: «Non ci penso nemmeno, il cuoco è straniero, non può essere soddisfacente la sua cucina italiana! 2.4 LE FUNZIONI DELLA COMUNICAZIONE | Per descrivere il processo comunicativo non basta rispondere alle domande: chi invia il messaggio? Che cosa trasmette? A chi? Attraverso quale canale? Bisogna anche chiedersi: perché? Con quali effetti? Quali sono gli scopi e le motivazioni dell emittente, le sue intenzioni? E che cosa ottiene? Quali conseguenze ha tale comunicazione? Negli anni Sessanta del secolo scorso il linguista russo Roman Jakobson | L AUTORE| ha individuato le funzioni, ovvero gli scopi, di una comunicazione, collegando ognuna di esse a un fattore costitutivo del processo comunicativo. La funzione fàtica riguarda i messaggi che hanno l obiettivo di instaurare, stabilire, prolungare o interrompere un contatto tra gli interlocutori; si tratta di una funzione preliminare a tutti gli altri scopi, spesso svolta dall incontro degli sguardi o dai saluti. ESEMPIO: l espressione «Pronto? quando l interlocutore è al telefono. La funzione referenziale o informativa è relativa alla trasmissione di informazioni, dati e conoscenze. chiamata referenziale perché il contenuto del messaggio si riferisce a un argomento o a un oggetto che risiede nel contesto esterno allo scambio comunicativo. ESEMPIO: «La proiezione del film inizierà alle ore 21 . La funzione espressiva o emotiva consiste nella trasmissione degli stati d animo e degli atteggiamenti dell emittente e può essere più o meno intenzionale. ESEMPIO: un messaggio emotivo esplicito potrebbe essere la frase: «Oggi mi sento triste . Allo stesso modo il mio interlocutore potrebbe accorgersi L AUTORE Roman Jakobson Roman Jakobson nasce nel 1896 a Mosca, dove si laurea e fonda, giovanissimo, un circolo linguistico. A causa degli sconvolgimenti politici in Russia, si trasferisce in Cecoslovacchia per proseguire e approfondire i suoi studi; anche qui è tra i fondatori del circolo linguistico di Praga, formato da un gruppo di studiosi e linguisti che daranno un contributo decisivo alla formulazione delle teorie sulle funzioni del linguaggio. 102 | PSICOLOGIA | Durante la Seconda guerra mondiale e in seguito all invasione nazista della Cecoslovacchia Jakobson, di origine ebrea, è costretto a emigrare dapprima in Norvegia, poi in Svezia e infine negli Stati Uniti, dove porterà avanti i suoi studi di linguistica e semiologia. Muore a Boston nel 1982, dopo essere diventato uno dei maggiori linguisti del XX secolo, in particolare per lo studio della teoria della comunicazione linguistica.