Uno dei concetti chiave dell impostazione comportamentista è quello di plasmabilità di quasi ogni aspetto del comportamento umano: le differenze tra individui non sono innate, ereditarie o strutturali, ma dipendenti esclusivamente da esperienze di apprendimento. In altre parole, alla nascita gli esseri umani presentano pochissime caratteristiche comportamentali proprie, che sono in ogni caso modificabili dall esperienza e dall apprendimento. Da questo punto di vista nel corso della vita tutti noi sviluppiamo un certo tipo di comportamento che è frutto di ciò che abbiamo vissuto e imparato. Secondo i comportamentisti Questa concezione assoluta dell agire umano si prestava però a la mente umana è una scatola nera, non osservabile diverse critiche, prima fra tutte l idea che, dal momento che gli al suo interno. stimoli condizionano direttamente l agire umano, ogni aspetto dell uomo poteva essere potenzialmente manipolato e indirizzato dall esterno, magari contro la sua volontà e interesse, come accade per esempio nel marketing o nella pubblicità. Il neocomportamentismo | Ben presto il comportamentismo più ortodosso, teorizzato da Watson, venne messo in discussione. Per alcuni psicologi comportamentisti, infatti, limitare lo studio al solo comportamento osservabile e misurabile si sarebbe dimostrato alla lunga sterile: su queste basi, nacque un nuovo movimento, chiamato neocomportamentismo, i cui ricercatori cominciarono a postulare l esistenza di componenti psicologiche non manifeste, che agivano tra il momento della presentazione dello stimolo e quello dell emissione della risposta. Queste componenti potevano quindi influenzare e modificare il comportamento dell organismo | UNIT 7, p. 184|. Il neocomportamentismo spianò la strada alla concezione di una psicologia che prendesse in considerazione, oltre alle cause e alle risposte, anche le spinte, i bisogni e le motivazioni del comportamento. Secondo questo approccio l attività interna all organismo, che chiameremo O , si pone come intermedia tra lo stimolo S e la risposta R . La psicologia passò, dunque, da un paradigma di studio interessato ad approfondire il processo stimolo-risposta, a riconoscere l esistenza di motivazioni interne che influiscono sul comportamento manifesto in interazione con l ambiente esterno. Un altra corrente del neocomportamentismo fu quella portata avanti dalle ricerche di Burrhus Frederick Skinner | L AUTORE, p. 176|. Secondo questo autore esistono certamente fenomeni non osservabili direttamente ( sotto la pelle ), che possono e devono essere studiati scientificamente, ma che non vanno ritenuti come determinanti nel causare un dato comportamento. Nel corso dei suoi studi Skinner si occupò dell acquisizione unità 1 | Storia della psicologia | 11