VERSO LE COMPETENZE ANALISI E COMPRENSIONE DI UN DOCUMENTO 6 Leggi con attenzione questo brano tratto dal romanzo La coscienza di Zeno, scritto da Italo Svevo e pubblicato nel 1923. Il protagonista, Zeno Cosini, è un gran fumatore in eterna lotta con se stesso per smettere di fumare. Nel corso del testo, che nell intenzione dell autore dovrebbe raccogliere i testi autobiografici scritti da Zeno durante una sua lunga analisi psicoanalitica, egli parla a lungo del vizio del fumo e di come ogni sigaretta potenzialmente possa essere quella giusta, l ultima. Dal momento che però l ultima sigaretta non è mai veramente l ultima, il protagonista si interroga rispetto alla sua forza di volontà, al desiderio e alla motivazione a smettere davvero di fumare. Dopo la lettura, svolgi le attività. L ultima sigaretta Il dottore al quale ne parlai mi disse d iniziare il mio lavoro con un analisi storica della mia propensione al fumo: Scriva! Scriva! Vedrà come arriverà a vedersi intero. Credo che del fumo posso scrivere qui al mio tavolo senz andar a sognare su quella poltrona. Non so come cominciare e invoco l assistenza delle sigarette tutte tanto somiglianti a quella che ho in mano. Oggi scopro subito qualche cosa che più non ricordavo. [ ] Pare che Giuseppe ricevesse molto denaro dal padre suo e ci regalasse di quelle sigarette. Ma sono certo che ne offriva di più a mio fratello che a me. Donde la necessità in cui mi trovai di procurarmene da me delle altre. Così avvenne che rubai. D estate mio padre abbandonava Frontespizio del romanzo su una sedia nel tinello il suo panciotto nel cui taschino si trovavano La coscienza di Zeno. sempre degli spiccioli: mi procuravo i dieci soldi occorrenti per acquistare la preziosa scatoletta e fumavo una dopo l altra le dieci sigarette che conteneva, per non conservare a lungo il compromettente frutto del furto. Tutto ciò giaceva nella mia coscienza a portata di mano. Risorge solo ora perché non sapevo prima che potesse avere importanza. Ecco che ho registrata l origine della sozza abitudine e (chissà?) forse ne sono già guarito. Perciò, per provare, accendo un ultima sigaretta e forse la getterò via subito, disgustato. [ ] Ma allora io non sapevo se amavo o odiavo la sigaretta e il suo sapore e lo stato in cui la nicotina mi metteva. Quando seppi di odiare tutto ciò fu peggio. E lo seppi a vent anni circa. Allora soffersi per qualche settimana di un violento male di gola accompagnato da febbre. Il dottore prescrisse il letto e l assoluta astensione dal fumo. Ricordo questa parola assoluta! [ ] Quando il dottore mi lasciò, mio padre (mia madre era morta da molti anni) con tanto di sigaro in bocca restò ancora per qualche tempo a farmi compagnia. Andandosene, dopo di aver passata dolcemente la sua mano sulla mia fronte scottante, mi disse: Non fumare, veh! Mi colse un inquietudine enorme. Pensai: «Giacché mi fa male non fumerò mai più, ma prima voglio farlo per l ultima volta . Accesi una sigaretta e mi sentii subito liberato dall inquietudine ad onta che la febbre forse aumentasse e che ad ogni tirata sentissi alle tonsille un bruciore come se fossero state toccate da un tizzone ardente. Finii tutta la sigaretta con l accuratezza con cui si compie un voto. E, sempre soffrendo orribilmente, ne fumai molte altre durante la malattia. Mio padre andava e veniva col suo sigaro in bocca dicendomi: Bravo! Ancora qualche giorno di astensione dal fumo e sei guarito! 232 | PSICOLOGIA |