. Un’altra strategia consiste nel trascrivere gli argomenti che sono stati affrontati dopo che la lezione è finita. In questo modo si ha il vantaggio di poter ordinare meglio i temi trattati e, magari, di schematizzarli attraverso una mappa concettuale, cioè una . Se si costruisce una buona mappa si è già a metà dell’opera: basterà infatti riguardarla per farsi venire in mente le varie tematiche e i loro collegamenti. Per costruire una valida mappa concettuale bisogna aver capito bene quali sono i punti fondamentali, distinguendoli da quelli meno importanti. Ovviamente è una tecnica che si impara col tempo; inoltre, oggi la maggior parte dei manuali scolastici presenta già, alla fine di ogni unità, un riassunto dei temi principali e una mappa che ne evidenzia i punti fondamentali. Attenzione però: . Questo significa che dobbiamo intervenire su di essa, inserendo elementi che ci sembra utile ricordare, e riepilogare mentalmente tutte le sue connessioni; costruire una mappa concettuale rappresentazione grafica dei contenuti fondamentali e delle loro connessioni la mappa già predisposta nel manuale non deve semplicemente essere guardata, bisogna appropriarsene . Il modo migliore per ricordare le cose è averle discusse. Nella maggior parte delle lezioni l’atteggiamento più conveniente non è quello di ascoltare in silenzio gli altri, ma quello di prendere parola per chiedere chiarimenti, per suggerire collegamenti, per discutere con l’insegnante, e magari anche con i compagni. Questa strategia non ha controindicazioni: se abbiamo discusso con qualcuno di un argomento è molto probabile che esso sia impresso nella nostra memoria, e in un modo concettualmente ben articolato. partecipare attivamente Evitare i “nemici” dello studio I “nemici” dello studio possono essere riassunti nei seguenti punti: . Cosa succede quando c’è troppo da studiare? Si dice spesso che uno studente previdente dovrebbe essere capace di organizzare bene il proprio lavoro, in modo da avere ogni giorno qualcosa da studiare senza trovarsi mai di fronte a una montagna di cose da fare all’ultimo minuto. Questa, tuttavia, è la teoria; nella vita reale, per una serie infinita di ragioni, capita che si accumuli dello studio arretrato e che, quando si riprende in mano una disciplina, ci si accorga che le cose da fare sono davvero tante. In alcune circostanze, questo può anche non dipendere dallo studente ma dal fatto che gli insegnanti, in certi periodi dell’anno, si trovano costretti a portare avanti dosi massicce di argomenti che richiedono parecchio tempo per essere affrontati. L’importante in questi casi è non pensare alla “montagna” ma al primo passo da compiere. Infatti se si pensa a tutto ciò che va ancora studiato si può avere la sensazione di trovarsi di fronte a un compito impossibile e la tentazione è quella di desistere, mentre l’ansia sale sempre di più. Occorre invece concentrarsi sulla prima cosa da fare, sui punti principali che inizialmente si devono apprendere, e procedere passo dopo passo. Ci si accorgerà che, proprio come capita a chi sta scalando una montagna, dopo ogni passo il percorso sembrerà sempre meno difficile. Inoltre va ricordato che, anche se non si riesce a fare tutto, una preparazione parziale è sempre meglio di niente, e che alcune lacune potranno essere recuperate anche in seguito; accumulare troppo materiale