Quando si passa a una , tutti e quattro questi sistemi di comunicazione non verbale vengono in qualche modo sacrificati. Immaginiamo di parlare con un amico o un’amica su una delle tante piattaforme che abbiamo imparato a usare negli ultimi anni. Indipendentemente dalla piattaforma scelta, ci sono delle caratteristiche che non mutano: tutto ciò che riguarda il sistema di comunicazione vocale subisce necessariamente una trasformazione. Tra noi e i nostri interlocutori c’è uno schermo, e la comunicazione è mediata da una connessione internet che può avere velocità differenti, può essere presente o, a tratti, assente. L’audio del dispositivo utilizzato, sia esso un computer, un tablet o uno smartphone, non necessariamente riuscirà a riportare l’intonazione esatta della voce di chi sta parlando, intonazione che, per esempio, nel caso di un rimprovero è fondamentale per capirne la portata. Inoltre, molto spesso si verifica nel digitale un ritardo nell’arrivo del messaggio comunicato. Questa asincronia temporale può portare a incomprensioni nella comunicazione, alla necessità di doversi ripetere e pertanto a una distorsione di quella che è la spontaneità comunicativa. Possiamo quindi affermare che quando prendiamo la parola in una webcall stiamo comunicando in maniera profondamente diversa rispetto a quando parliamo di persona con qualcuno, anche solo a livello vocale. Ma pensiamo a che cosa succede nei sistemi prossemico e aptico: non abbiamo possibilità di movimento nello spazio, di avvicinarci e di toccare l’interlocutore. Qualunque forma di comunicazione prossemica e qualunque forma di contatto vengono completamente precluse se utilizziamo un mezzo digitale. Infine, che cosa succede al nostro sguardo? Quando parliamo attraverso un device vediamo il volto dell’interlocutore nel monitor. Istintivamente guardiamo quel viso, come faremmo se il nostro interlocutore si trovasse davanti a noi in carne e ossa; eppure, la webcam non si trova sul viso dell’interlocutore, quindi il nostro sguardo, per quanto diretto a lui, non potrà essere percepito come noi pensiamo stia avvenendo. Questi sono i motivi per cui oggi possiamo affermare senza troppe incertezze che la comunicazione ha subìto dei , e che il nostro modo di comunicare non è più caratterizzato esclusivamente da una comunicazione verbale e non verbale ma anche da una trasformazione della stessa dovuta al device utilizzato. comunicazione digitale cambiamenti molto forti Quando parliamo con qualcuno, la comunicazione avviene, oltre che verbalmente, anche con tutta una serie di segnali non verbali, come i gesti e lo sguardo. Ma nel momento in cui ci poniamo di fronte a uno schermo per interagire con gli altri, tutti questi segnali si trasformano, spesso perdendo la loro immediatezza ed efficacia.