Educazione CIVICA – CITTADINI RESPONSABILI La violenza nella relazione di coppia COMPETENZE • Progettare • Comunicare • Collaborare e partecipare • Agire in modo autonomo e responsabile • Risolvere problemi • Individuare collegamenti e relazioni • Acquisire e interpretare l’informazione ISTRUZIONE DI QUALITÀ PARITÀ DI GENERE AGENDA 2030 OBIETTIVO 4 OBIETTIVO 5 Quando in luogo dell’amore c’è il senso di possesso, il rapporto a due si trasforma in una trappola, a volte mortale, per uno dei due partner. È drammatico al giorno d’oggi il computo delle vittime di passioni malate, nella maggioranza dei casi di sesso femminile. Il neologismo femminicidio indica proprio quella categoria di omicidi che hanno alla base una motivazione legata al genere. Non tutte le storie delle vittime e dei loro carnefici sono uguali, ma sono molti i tratti simili e ricorrenti nelle tragedie che si susseguono e che hanno portato ad analizzare con grande attenzione il fenomeno, con il preciso obiettivo di prevenirlo il più possibile. IL BRAINSTORMING Svolgete, con l’aiuto dell’insegnante, un’attività di brainstorming, confrontandovi assieme a partire da alcune domande stimolo: • • • Che cosa conosci di questo argomento? Quali sono state e sono le tue fonti di informazione? Quali sono, secondo te, le opinioni più comuni su questo tema? L’ANALISI DEI MATERIALI Per approfondire l’argomento, leggete e analizzate attentamente i seguenti materiali sulla tematica; svolgete questo lavoro individualmente. UNA RELAZIONE MALATA «Come aveva potuto scambiare per amore una volontà di possesso assoluto? A quel tempo un’altra scomoda domanda già bruciava dentro di lei […]. E la domanda sconvolgente, semplicissima era: perché non mi sono ribellata? Come mai ho sopportato, taciuto, subìto al punto da dimenticarmi di me, di umiliarmi, di rinunciare a me stessa? […] La disarmante verità che Anna aveva scoperto era la propria sostanziale complicità. Le cose erano andate troppo avanti perché ci si potesse sedere vicini a ragionare e discutere sulla possibilità di una separazione: dopo tanto accondiscendere, ogni riserva, ogni critica, ogni rivelazione sarebbero apparse, agli occhi di Alberto, capricci momentanei, pensieri dettati dall’impulso del momento, tentazioni non degne di nota, assolute incoerenze rispetto alla condotta tenuta per anni: non accettabili ma soprattutto non credibili. Le violenze, tuttavia, c’erano, innegabili come i successivi rimorsi di Alberto, il che avrebbe potuto costituire l’appiglio per una leale discussione sulla piega malata che la relazione aveva preso. Eppure nemmeno questa si era dimostrata una strada percorribile. Alberto sembrava sinceramente convinto che, quando eccedeva nel bere o quando la rabbia lo possedeva, portandolo ai comportamenti violenti dei quali in seguito si pentiva, fosse proprio Anna ad averlo trascinato a tanto». Emma Luciani, , Stampa Indipendente, Massa 2014, pp. 43-45 Una sosta a metà strada