4.2 LA VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE La valutazione della prestazione si incentra sulla , ossia, più in dettaglio, sul comportamento da lui messo effettivamente in atto nello , tenendo conto, da un lato, delle sue competenze, motivazioni e inclinazioni personali; dall’altro, dell’ambiente di lavoro e dei requisiti richiesti per ricoprire la sua posizione lavorativa. Particolare attenzione è dedicata alla valutazione della , poiché è attraverso questa che l’individuo interagisce con l’ambiente. La personalità è da considerarsi come una moltitudine di tratti che conferisce coerenza ai comportamenti in rapporto all’ambiente. La , invece, secondo lo psicologo statunitense David McClelland (1917-1998), è ciò che spinge l’individuo a ; essa può assumere , che corrispondono a tre situazioni lavorative nelle quali si tende a dare il massimo: prestazione lavorativa del soggetto svolgimento delle sue attività personalità del soggetto motivazione iniziare, dirigere e sostenere la propria azione tre diverse inclinazioni la motivazione all’ , che ricorre nelle persone che prediligono lavorare in squadra con i colleghi che considerano amici, anziché da soli; affiliazione la motivazione orientata al , tipica delle persone che necessitano di affrontare compiti di difficoltà sempre maggiore per potersi mettere alla prova; successo la motivazione al , individuabile in chi ha la possibilità di guidare e coordinare altre persone, assumendo una posizione di controllo. potere Bisogna valutare, poi, anche l’ , soprattutto con riferimento ai : per esempio, un individuo che si arrabbia con il proprio collaboratore lo fa perché probabilmente non controlla le proprie emozioni, mentre una persona che media i conflitti tra colleghi è una persona prosociale, capace di controllare le proprie emozioni. Da tutto quanto appena detto, è possibile comprendere, quindi, quanto sia indispensabile saper leggere i comportamenti, perché sono spesso il risultato di vari elementi e frutto di spinte motivazionali diverse. Di norma, la valutazione della prestazione è sintetizzata all’interno di una , compilata dal diretto responsabile del valutato o, più raramente, dalla direzione delle risorse umane o dai consulenti. Il miglior valutatore, infatti, dovrebbe essere colui che conosce l’operato del valutato, che sta a contatto con lui e ne supervisiona il lavoro. Se è dunque vero che l’identikit del valutatore coincide con la , è altrettanto vero che il sistema di valutazione, per essere efficace, deve essere utilizzato per lo sviluppo non solo dei collaboratori, ma anche dei superiori. È importante, quindi, che il capo comprenda il valore della valutazione che gli compete e che la restituisca al collaboratore all’interno della relazione che ha strutturato con lui. influenza del contesto comportamenti relazionali scheda di valutazione figura del capo Nella valutazione della prestazione riveste particolare importanza lo studio della personalità del soggetto e la sua motivazione: la preferenza di una persona per il lavoro “di squadra” con i colleghi corrisponde per esempio a una situazione lavorativa in cui si tende a dare il massimo.