PAROLA D’AUTORE T1 Wolfgang Köhler Il metodo innovativo della Gestalt Gestalt, Gestalt In questo brano uno dei più importanti della psicologia della Wolfgang Köhler, spiega la differenza che ha caratterizzato questa corrente di ricerca rispetto agli studi degli psicologi che l’hanno preceduta. L’elemento essenziale è che per gli psicologi della il significato vero della percezione non deriva dalla somma di tanti piccoli particolari ma da una serie di esperienze percettive globali. (1969), RCS libri, Milano 2007, pp. 47-48 Evoluzione e compiti della psicologia della forma Sono stato invitato a parlare della psicologia della forma. Si suppone spesso che questa denominazione si riferisca non a una parte della psicologia generale ma a una Scuola particolare e, forse, a una setta interna a questa scienza. Avrete subito modo di chiarirvi la ragione di questa denominazione, e perché essa è fonte di equivoci. Non tutti gli ascoltatori qui presenti sono specialisti in psicologia. Comincerò, quindi, non con un esame di punti tecnici altamente specifici, ma con alcune questioni e osservazioni psicologiche molto semplici. Quando, or sono circa cent’anni, la psicologia cominciò a svilupparsi come scienza nuova, la percezione costituì naturalmente il suo oggetto di studio più facile ed immediato. Coloro che noi oggi chiamiamo psicologi della forma svolsero le loro prime ricerche in questo campo. Riferirò quindi ora delle loro ricerche sulla percezione. Quasi subito i loro studi si avviarono in una direzione che non fu approvata dalla maggior parte degli psicologi del tempo. Perché? Il modo con cui gli psicologi della forma procedevano sembrava agli altri incompatibile con un principio basilare della scienza. Una giovane scienza, si credeva generalmente, deve anzitutto prendere in esame i fatti più semplici del proprio campo. Una volta che questi siano ben conosciuti, lo studioso può gradualmente volgersi a situazioni più complesse e cercare di scoprire come esse possano essere interpretate quali combinazioni degli elementi più semplici già noti. Applicata al materiale percettivo studiato dai primi psicologi della forma, la regola ebbe la seguente specifica formulazione: esaminando la percezione occorre prima di tutto analizzare i più semplici fenomeni puntuali che costituiscono un campo percettivo, ad esempio quello visivo, e ignorare o eliminare da questi elementi ogni altro ingrediente secondario o interferenza che tenda ad oscurare la loro natura semplice e genuina. I primi psicologi gestaltisti ignorarono questa regola. Essi procedettero in maniera diversa poiché si disinteressarono di quegli “elementi semplici”, le cosiddette sensazioni locali. Anzitutto, essi dicevano, noi dobbiamo esaminare i fenomeni percettivi del tutto imparzialmente, per tentar di individuare in essi i fatti che ci colpiscono per le loro caratteristiche, e, se possibile per spiegarne la natura, paragonarla a quella di altri fatti interessanti e vedere, in questo modo, se possiamo a poco a poco scoprire regole generali che valgano per molti fenomeni. Rispondi Per quale motivo il metodo di indagine della psicologia della non fu approvato dagli psicologi del tempo? Quale regola ignorano i primi psicologi gestaltisti? 1. Gestalt 2.