ANALIZZIAMO INSIEME La battaglia contro i mulini a vento / T2 / Miguel de Cervantes, Don Chisciotte, parte I, cap. 8 / La follia della fantasia / Ancora oggi combattere contro i mulini a vento significa formulare propositi vani, affrontare problemi immaginari o insolubili, inseguire i propri fantasmi. Questo perché, tra le tante avventure di don Chisciotte, quella dello scontro con i mulini a vento è senza dubbio una delle più celebri ed emblematiche. Anche in questo caso l inesausta fantasia dell aspirante cavaliere identifica, nella modesta realtà di alcuni mulini, potenti avversari immaginari: giganti nemici del bene, da combattere con coraggio e senza esitazione, con dedizione e altruismo, per ottenere onore e fama eterna. Invano lo scudiero Sancho, con il suo buon senso contadino, cerca di distogliere il padrone da questa avventura insieme folle e pericolosa. 5 10 (rr. 11-13) Al travisamento della realtà, operato da don Chisciotte, si oppone la concretezza di Sancho Panza, con la 15 sua interpretazione materialistica della realtà. (r. 23 e r. 26) Il contrasto tra 20 don Chisciotte e Sancho Panza si mostra anche a livello linguistico: il primo adopera il lessico elevato tipico dei romanzi cavallereschi, mentre 25 il secondo si esprime in modo semplice. L incomunicabilità tra i due è totale. In quel mentre scoprirono trenta o quaranta mulini a vento che si trovano in quella campagna, e non appena don Chisciotte li vide, disse al suo scudiero: «La fortuna guida le nostre cose meglio di quel che potremmo desiderare; perché, guarda lì, amico Sancho Panza, dove si scorgono trenta, o poco più, smisurati giganti con i quali mi propongo di venire a battaglia e di ucciderli tutti, in modo che con le loro spoglie cominceremo ad arricchirci, ché questa è buona guerra, ed è rendere un gran servigio a Dio togliere questa mala semenza1 dalla faccia della terra . «Che giganti? , domandò Sancho Panza. «Quelli che vedi lì , rispose il suo padrone, «dalle lunghe braccia, che alcuni possono averle di quasi due leghe .2 «Badi la signoria vostra , replicò Sancho, «che quelli che si vedono là non son giganti, ma mulini a vento, e ciò che in essi sembrano braccia sono le pale che, girate dal vento, fanno andare la pietra del mulino . « chiaro , disse don Chisciotte, «che non te ne intendi di avventure; quelli sono giganti; e se hai paura, togliti da qui e mettiti a pregare, mentre io combatterò con essi un aspra e impari battaglia . E, così dicendo, diede di sprone al suo cavallo Ronzinante, senza badare a quello che il suo scudiero Sancho gli gridava per avvertirlo che, senza alcun dubbio, erano mulini a vento e non giganti quelli che andava ad attaccare. Ma egli era talmente convinto che si trattasse di giganti da non udire le grida del suo scudiero Sancho, né accorgersi, sebbene fosse già molto vicino, di quello che erano; anzi andava gridando a gran voce: «Non fuggite, gente codarda e vile, che è un cavaliere solo ad attaccarvi . Nel frattempo si alzò un po di vento, e le grandi pale cominciarono a muoversi; don Chisciotte, visto ciò, disse: «Anche se moveste più braccia del gigante Briareo,3 me la pagherete . E, così dicendo, raccomandandosi ardentemente alla sua dama Dulcinea, chiedendole che lo soccorresse in tale frangente, ben coperto dalla rotella,4 con la 1 mala semenza: stirpe malvagia. 2 due leghe: la lega è un unità di misura di distanza usata in passato, che in Spagna equivaleva a circa cinque chilometri e mezzo. 3 Briareo: essere mostruoso della mitologia classi- ca, è il gigante con cento braccia e cinquanta teste che aiutò gli dèi dell Olimpo contro i Titani. 4 rotella: scudo. I CLASSICI EUROPEI DEL SEICENTO / 107