PASSO PASSO Un efficace satira dell avidità umana In questa commedia Molière ridicolizza all estremo l avarizia e la totale mancanza di sentimenti del vecchio Arpagone, rappresentandole in maniera drammaticamente evidente, soprattutto nelle scene in cui sono poste a confronto con gli impeti giovanili e genuini dei figli. Nella scena quarta del I atto, Arpagone, assorto nelle sue meditazioni ad alta voce sulle difficoltà di trovare un nascondiglio sicuro per il denaro, viene interrotto dall arrivo di Elisa e Cleante, di cui non si fida affatto, tanto che teme di esserne stato udito. D altro canto, egli rifiuta la qualifica stessa di ricco : alle sue orecchie un affermazione del genere equivale a un insulto, alla prova di un tradimento ( terribile che siano proprio i miei figli a tradirmi, e a diventare i miei nemici, rr. 44-45). 1. Perché Arpagone non vuole che si dica che è ricco? 2. Di che cosa Arpagone rimprovera i figli? Il monologo di Arpagone tra comico e tragico Nella scena settima del quarto atto assistiamo al monologo di Arpagone, ripreso quasi letteralmente dall Aulularia (IV, 9) di Plauto in base alla tecnica compositiva della contaminatio (contaminazione di fonti letterarie), quasi un omaggio e una dichiarazione di stima nei confronti dell antico maestro. Si tratta di un pezzo molto famoso, occasione di interpretazioni virtuosistiche per gli attori che recitano a teatro il ruolo di Arpagone. Rompendo le tradizionali convenzioni sceniche, il personaggio si rivolge direttamente agli spettatori. , questo, un procedimento piuttosto raro in Molière, che lo utilizza qui per dare al testo una maggiore vis drammatica e, insieme, comica, particolarmente evidente in alcune battute che il personaggio rivolge agli spettatori: Ehi, di che si parla qui? di chi mi ha derubato? Che chiasso state facendo lassù! Non ci sarà mica il mio ladro? ecc. (rr. 103-104 e ss.). Jean-Baptiste Fran ois Desoria, L attore Grandmesnil nei panni di Arpagone, 1790. Parigi, Comédie-Fran aise. 118 / IL SEICENTO 3. Con quali soluzioni espressive Molière riproduce la rabbiosa esasperazione dell avaro derubato? Un uomo fuori di sé L uomo è così scioccato dal furto da non capire più nulla: cerca il ladro e, quando pensa di averlo trovato, stringe un braccio... ma subito si accorge di aver afferrato il proprio! Nel suo delirio di vendetta vuole mettere tutti alla tortura, fantesche, valletti, figlio, figlia, e me pure (rr. 100-101), in un delirio distruttivo in cui finisce per includere, alla fine, persino sé stesso: Voglio fare impiccare tutti, e se non ritrovo il mio denaro, alla fine m impiccherò io stesso (rr. 108-109). Il personaggio assume così colori comici e insieme tragici. 4. In quale punto del testo, Arpagone si rivolge agli averi perduti come fossero amici? Che cosa dice loro? 5. Nel monologo di Arpagone leggiamo a un certo punto: Mi guardano tutti, e si mettono a ridere (rr. 195-196). A che cosa ritieni possa alludere questa frase? 6. SCRIVERE per esprimere il proprio punto di vista A un certo punto Arpagone rimprovera il figlio per quello che a suo giudizio è un modo stravagante di vestire. capitato anche a te di entrare in contrasto con i genitori (o magari con gli insegnanti) per le tue scelte nell abbigliamento? Racconta in un testo di circa 40 righe, mettendo a confronto il tuo punto di vista in merito con quello degli adulti.
T3 - ANALIZZIAMO INSIEME - Le ansie di un uomo avido