Non ricordo perché ti ho richiamato indietro. Lasciami restare finché lo ricordi. giulietta Dimenticherò ancora, per averti qui,21 ricordando solo quanto amo la tua compagnia. romeo E io resterò ancora, perché tu ancora dimentichi, dimenticando ogni altra cosa che non sia questa. giulietta quasi mattino; vorrei tu fossi andato; pure, non più in là dell uccellino che una fanciulla lascia saltellare un poco lontano dalla sua mano, come un povero prigioniero nelle pesanti catene, quindi, tirando un filo di seta lo riconduce a sé, gelosa amante della sua libertà. romeo Vorrei essere io il tuo uccellino. giulietta Caro, lo vorrei anch io. Però ti ucciderei con le carezze. Buona notte, buona notte! Separarsi è così dolce pena, che ti dirò buona notte finché non sia domani. romeo 190 195 200 Si ritira Il sonno ti scenda sugli occhi, la pace nel cuore! Oh, fossi io sonno e pace, per riposare così dolcemente! Ora andrò alla cella del mio padre spirituale,22 a chiedere il suo aiuto e a dirgli della mia buona sorte. 205 romeo 210 Esce 21 per averti qui: avendoti qui, a causa della tua presenza. 22 del mio padre spirituale: frate Lorenzo. DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Una nuova mentalità incentrata sull individuo La coscienza delle difficoltà dovute all inimicizia che divide le rispettive famiglie è presente fin dall inizio nelle menti dei due innamorati. La preoccupazione espressa da Giulietta nel suo monologo è raccolta da Romeo, che, dichiarandosi devoto alla fanciulla, afferma di essere disposto a rinunciare, per lei, ai legami con la propria stirpe. L ostilità di clan è un ostacolo da cui i due giovani non vogliono farsi fermare: all identificazione con la propria casata, essi contrappongono la forza di un sentimento personale e individuale, dicendosi pronti a rinunciare al nome, pur di coronare il loro sogno d amore. Si tratta non solo dell irrompere della passione, ma anche del diffondersi di un nuovo modo di pensare che tende a disconoscere l autorità delle istituzioni tradizionali in nome del valore della libertà del singolo, attribuendo maggiore importanza alle ragioni del cuore che a quelle, spesso assurde e perverse, dei legami sociali e familiari. Questa nuova mentalità, che si va rafforzando ai tempi in cui Shakespeare scrive, troverà piena affermazione nell Ottocento romantico: non a caso Romeo e Giulietta è, fra le tragedie shakespeariane, quella più amata dagli autori e dai critici romantici. I CLASSICI EUROPEI DEL SEICENTO / 133