DENTRO IL TESTO I contenuti tematici La complessità del reale L approccio di Beccaria parte sempre da un osservazione diretta e pratica della realtà, anziché da una visione idealizzante o utopica: di fronte alla complessità e al disordine che caratterizzano le passioni degli esseri umani (nelle infinite ed oppostissime attrazioni del piacere e del dolore, r. 9), il legislatore non può avere la pretesa di codificare e di normare nei minimi dettagli i comportamenti dei singoli, vietando ogni azione potenzialmente pericolosa o dannosa per il corpo sociale, poiché quest ultimo non costituisce affatto un ordine geometrico (rr. 6-7) che renda prevedibile il suo evolversi. Al contrario, se un simile tentativo riuscisse, il suo effetto sarebbe quello di negare la stessa natura umana (privare l uomo dell uso de suoi sensi, rr. 19-20). L autore, d altra parte, sostiene che spesso l affastellamento di leggi e norme irrazionali nasconde la volontà dei potenti di proteggere i propri privilegi di classe (La maggior parte delle leggi non sono che privilegi, cioè un tributo di tutti al comodo di alcuni pochi, rr. 29-31). Una proposta razionale La ricetta beccariana per la prevenzione dei delitti è precisa e fondata su saldi presupposti razionali: occorrono leggi chiare e semplici (r. 22), tese a proteggere non gli interessi particolari di una classe o di un gruppo specifico, ma la libertà di tutti gli individui (Fate che le leggi favoriscano meno le classi degli uomini che gli uomini stessi, r. 35). Soltanto la legge deve suscitare timore nei cittadini, perché quando si teme un individuo particolare, sia pure il più potente della nazione, si entra nel regno dell arbitrio. Ma la mancanza di libertà e l incertezza delle leggi (r. 43) determinano la corruzione morale della società, anticamera dei comportamenti criminali. Un educazione persuasiva Fondamentale per la creazione dello spirito civile di un popolo è l educazione (par. 45), giacché essa pone le premesse per l azione del legislatore. Beccaria mutua dal filosofo svizzero Jean-Jacques Rousseau e dal suo romanzo pedagogico Emilio (1762), in cui si descrive l autoeducazione del protagonista a contatto con la natura l idea che nella vita di un popolo, come in quella di un Antonio Perego, Riunione dell Accademia dei Pugni, XVIII secolo. Collezione privata. 202 / IL SETTECENTO