individuo, nessun insegnamento potrà mai veramente radicarsi e incidere sui comportamenti se ha la pretesa di affermarsi attraverso la strada incerta del comando (r. 63): l autoritarismo è capace infatti di ottenere soltanto un ubbidienza simulata e momentanea (r. 64). Molto più efficace nel volgere i giovani al bene è il sentimento (r. 62), cioè l insieme delle passioni e dei desideri che rappresentano la via maestra con cui l essere umano esprime la propria vitalità; affinché non si rivolga al male, però, esso va disciplinato con lo strumento della ragione e, appunto, dell educazione. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE E ANALIZZARE 1 LA VISIONE DI BECCARIA | Sintetizza i capisaldi del programma pedagogico di Beccaria. INTERPRETARE 2 LO STILE E IL CONTENUTO | Beccaria usa frequen- 3 REPETITA IUVANT | In questo testo sono numerosis- sime le ripetizioni degli stessi termini: quali? Perché, a tuo giudizio, l autore non ha utilizzato perifrasi o sinonimi? Puoi ricondurre questa scelta al genere e allo scopo dell opera? Esponi le tue considerazioni. temente l infinito sostantivato. Rintraccia qualche esempio e spiega il motivo di tale scelta espressiva. PARLARE E SCRIVERE BENE ANDARE A CAPO? Occhio ai di-sa-stri! E se il grafico che cura l impaginazione di questo libro, tra la r. 41 e la r. 42, fosse andato a capo dividendo la parola incertezza non correttamente (incer-tezza) ma in questi modi errati: ince-rtezza, incert-ezza, incerte-zza? Certo, la divisione in sillabe può essere un lontano ricordo della grammatica che hai studiato qualche anno fa: essa può sembrarti anche un esercizio un po pedante e, in fondo, fine a sé stesso. Il problema sorge, però, quando, come in questo caso, si deve andare a capo perché manca lo spazio sul foglio per scrivere una parola nella sua interezza. Nel dubbio, il manuale dello scaltro studente consiglia di evitare pericoli, lasciare un po di spazio bianco e scrivere il termine intero incriminato nella riga successiva. Tuttavia, furbate a parte, conviene ricordare alcune regolette, tra cui: la vocale i posta tra due vocali costituisce sillaba con la vocale o le vocali seguenti (sa-io; a-iuo-la); ch , gh , gl , gn , sc non si dividono mai (chiesa; rin-ghie-ra; pa-glia; co-gno-me; bi-scia); i gruppi di due o più consonanti fanno sillaba con la vocale seguente se questa sillaba può trovarsi all inizio di una parola italiana, in caso contrario si dividono: e-stra-zio-ne (la sillaba può trovarsi nella parola stra-da); ar-te (non esiste una parola italiana che inizi con rt). PROVA TU Per evitare errori da penna blu, dividi correttamente in sillabe le seguenti parole come se fossi costretto ad andare a capo. fiuto: maglione: le doppie e il gruppo cq si dividono in due sillabe (rab-bia; pal-la; taz-za; ac-qua); assistenza: la s seguita da una o più consonanti fa sillaba con la vocale che segue (ro-spo; ta-sca); coerenza: due o tre vocali di seguito formano un unica sillaba se pronunciate con un unica emissione di voce, appartengono a sillabe diverse se pronunciate con distinte emissioni di voce (au-gu-rio; buoi; cre-meri-a; ma-e-stra-le); ragazza: perquisizione: mostro: alveare: castello accessorio: LA TRATTATISTICA ILLUMINISTICA / 203