I SAPERI FONDAMENTALI [ LA SINTESI Audio RIPASSO La trattatistica illuministica ] I TEMI E LO STILE Lo spirito dell epoca spinge gli intellettuali del Settecento a dedicarsi alla diffusione dei princìpi illuministi, in particolare tra il pubblico borghese; a questo scopo, gli autori prediligono la prosa, in particolare la forma del trattato. In ambito politico si sviluppano le teorie sullo Stato di diritto e il giusnaturalismo. Fondamentali sono le teorie di Charles-Louis de Montesquieu (1689-1755) espresse nel trattato Lo spirito delle leggi (1748) e di Jean-Jacques Rousseau (1712-1778). Il primo introduce il concetto di divisione dei poteri per impedire il dispotismo; la forma ideale di governo è per lui il modello liberale della monarchia costituzionale inglese. Il secondo, invece, ritiene che sia necessario un contratto sociale tra gli individui che elimini le disuguaglianze; alla base del governo deve esserci la volontà generale e perciò Rousseau è un sostenitore della democrazia. Gli Illuministi intervengono anche sul piano religioso, poiché secondo loro tutte le credenze vanno passate al vaglio della critica. Qui le posizioni vanno dall ateismo al materialismo e al deismo, cioè il tentativo di conciliare fede e ragione. Molti Illuministi intraprendono alcune battaglie civili, sempre nell ottica di portare la razionalità in tutti gli ambiti della vita umana; tra i temi più dibattuti ci sono la tortura e la pena di morte, trattati da Cesare Beccaria nell opera Dei delitti e delle pene. GLI AUTORI MI PREPARO ALL ORALE A chi si rivolge, in particolare, il trattato e con quale scopo? pp. 186-187 Quali sono gli obiettivi politici e filosofici sui quali si appunta la polemica di Voltaire? pp. 188-189 Su quali questioni si interroga Beccaria in Dei delitti e delle pene? pp. 191-192 Voltaire (1694-1778) Sperimenta vari generi, dal trattato (Trattato sulla tolleranza, 1763) al racconto filosofico (Candido o l ottimismo, 1759). La sua vis polemica si scaglia contro la superstizione, il fanatismo, l intolleranza, l assolutismo, il privilegio, il passato e la falsificazione della verità. Le sue opere sono sempre animate da spirito critico e venate di ironia. Cesare Beccaria (1738-1794) Cesare Beccaria nasce a Milano da una famiglia aristocratica; nel 1758 si laurea in Legge. Leggendo Montesquieu inizia a interessarsi di problemi filosofici e sociali, frequenta casa Verri, dove viene incoraggiato ad analizzare il deplorevole stato della giustizia, e scrive il trattato Dei delitti e delle pene. Pubblicata nel 1764, l opera ha come scopo quello di dimostrare gli abusi compiuti dalla superstizione religiosa, dalla violenza sociale e politica, dalla crudeltà dei costumi. Beccaria propone una laicizzazione del diritto penale, stabilendo pene in proporzione al reato e prevedendo un giudice garante di questi princìpi. Il presupposto teorico alla base del trattato è che gli uomini sono riuniti in società sulla base di un patto in virtù del quale limitano la loro libertà in cambio di protezione. La pena di morte e la tortura sono considerati dei soprusi perché alienano il diritto alla vita, mentre l unico fine delle pene deve essere la prevenzione dei delitti. Lo stile è razionale e appassionato al tempo stesso. LA TRATTATISTICA ILLUMINISTICA / 205