Goldoni si propone di superare questa consuetudine attraverso una riforma del teatroche operi su due piani strettamente connessi: quello tecnico-formale e quello contenutistico. In primo luogo , scrivendo tutte le battute e attribuendo quindi un ruolo prioritario all’autore. Trasforma inoltre le maschere tradizionali in . In questo modo, egli interviene anche sul piano dei contenuti, portando il teatro ad assumere un ruolo, oltre che di intrattenimento, di . Per spiegare la genesi della sua riforma, Goldoni ricorre a una metafora. Le sue più importanti , afferma, sono state due: il , costituito dall’esperienza e dall’osservazione della società e di tutti i suoi ambienti (botteghe, case, piazze, porti); il , rappresentato dalla conoscenza degli artifici scenici e degli aspetti pratici della professione – le esigenze economiche degli impresari, il lavoro concreto degli attori, le attese del pubblico –, appresi nella sua attività di uomo di teatro. Da queste due dimensioni deriva una riforma fondata, anziché su princìpi astratti, sull’autentica realtà del teatro, e capace quindi di abbinare tradizione e innovazione, gusto personale e richieste del mercato. abbandona lo strumento del canovaccio personaggi autentici, ispirati alla realtà quotidiana e dotati di una psicologia individuale riflessione critica su temi morali e sociali fonti di ispirazione libro del Mondo libro del Teatro Maurice Sand, , 1860. Venezia, Casa di Carlo Goldoni. Arlecchino p. 218 DAI TEMI AI TESTI: T1