MARCHESE II Conte disputa meco sul merito della nobiltà. ( ) CONTE Io non levo il merito alla nobiltà: ma sostengo, che per cavarsi dei capricci, vogliono esser denari. CAVALIERE Veramente, Marchese mio… MARCHESE Orsù, parliamo d’altro. CAVALIERE Perché siete venuti a simil contesa? CONTE Per un motivo il più ridicolo della terra. MARCHESE Sì, bravo! il Conte mette tutto in ridicolo. CONTE Il signor Marchese ama la nostra locandiera. Io l’amo ancor più di lui. Egli pretende corrispondenza, come un tributo alla sua nobiltà. Io la spero, come una ricompensa alle mie attenzioni. Pare a voi che la questione non sia ridicola? MARCHESE Bisogna sapere con quanto impegno io la proteggo. CONTE Egli la protegge, ed io spendo. ( ) CAVALIERE In verità non si può contendere per ragione alcuna che lo meriti meno. Una donna vi altera? vi scompone? Una donna? che cosa mai mi convien sentire? Una donna? Io certamente non vi è pericolo che per le donne abbia che dir con nessuno. Non le ho mai amate, non le ho mai stimate, e ho sempre creduto che sia la donna per l’uomo una infermità insopportabile. MARCHESE In quanto a questo poi, Mirandolina ha un merito estraordinario. CONTE Sin qua il signor Marchese ha ragione. La nostra padroncina della locanda è veramente amabile. MARCHESE Quando l’amo io, potete credere che in lei vi sia qualche cosa di grande. CAVALIERE In verità mi fate ridere. Che mai può avere di costei, che non sia comune all’altre donne? MARCHESE Ha un tratto nobile, che incatena. CONTE È bella, parla bene, veste con pulizia, è di un ottimo gusto. CAVALIERE Tutte cose che non vagliono un fico. Sono tre giorni ch’io sono in questa locanda, e non mi ha fatto specie veruna. CONTE Guardatela, e forse ci troverete del buono. CAVALIERE Eh, pazzia! L’ho veduta benissimo. È una donna come l’altre. MARCHESE Non è come l’altre, ha qualche cosa di più. Io che ho praticate le prime dame, non ho trovato una donna che sappia unire, come questa, la gentilezza e il decoro. ironico 5 3 10 4 5 15 al Cavaliere 6 7 20 8 9 25 10 stravagante 11 30 12 13 35 14 TRECCANI Le parole valgono L’aggettivo indica letteralmente ciò che divaga, che esce fuori dai limiti, dal comune, dalla consuetudine, dal normale: le «rime », per esempio, sono quelle rimaste fuori dalla raccolta curata dal poeta stesso (anche se in questi casi i filologi dicono più comunemente ); le «pagine » costituiscono l’opera minore di un autore oppure trattano argomenti diversi da quelli che egli è solito trattare. Per estensione, l’aggettivo può dunque significare “straordinario”, “eccezionale”, “singolare”. Oggi, però, tendiamo a utilizzarlo in un’altra accezione: a proposito di una persona che si comporta in modo inconsueto o fuori del normale, e quindi estrosa, strana, bizzarra. stravagante stravagante stravaganti estravaganti stravaganti Con uso figurato possiamo dire anche che un tempo o una stagione è stravagante. In tal caso che cosa intendiamo? è necessario aver disponibilità di denari. di essere corrisposto. regali in denaro. che abbia minore importanza. vi sconvolge? abbia motivo di discutere con qualcuno. disgrazia. dal momento che. modo di fare. non valgono nulla. non ha destato in me alcun interesse. io che ho frequentato le signore più nobili. 3 vogliono esser denari: 4 corrispondenza: 5 attenzioni: 6 che lo meriti meno: 7 vi scompone?: 8 abbia che dir: 9 infermità: 10 Quando: 11 tratto: 12 non vagliono un fico: 13 non… veruna: 14 Io che ho praticate le prime dame: