VITTORIA Oh! io non gioco a giochetti. Non ci ho piacere, non vo’ applicare. In città gioco qualche volta per compiacenza; ma in campagna il mio divertimento, la mia passione, è il faraone. PAOLO Per quest’anno le converrà aver pazienza. VITTORIA Oh, questo poi, no. Vo’ giocare, perché mi piace giocare. Vo’ giocare, perché ho bisogno di vincere, ed è necessario che io giochi, per non far dire di me la conversazione. In ogni caso io mi fido, io mi comprometto di voi. PAOLO Di me? VITTORIA Sì, di voi. , a conto del mio vestiario dell’anno venturo? PAOLO Perdoni. Mi pare che ella lo abbia intaccato della metà almeno. VITTORIA Che importa? Quando l’ho avuto, l’ho avuto. Io non credo, che vi farete pregare per questo. 7 8 9 35 10 11 Sarebbe gran cosa, che mi anticipaste qualche danaro 40 12 Ossessionata dalla , la donna non si fa scrupolo però di chiedere soldi in prestito al servo di suo fratello pur di poter giocare d’azzardo. (r. 39) reputazione non voglio mettermici. per fare piacere a chi lo desidera. gioco di carte, molto popolare nel Settecento. perché non sparlino di me. mi affido a voi. da mettere nelle spese per il mio guardaroba. 7 non vo’ applicare: 8 per compiacenza: 9 faraone: 10 per non far dire di me la conversazione: 11 io mi comprometto di voi: 12 a conto del mio vestiario: PAOLO Per me la servirei volentieri, ma non ne ho. È vero che quantunque io non abbia che il titolo, ed il salario di cameriere, ho l’onor di servire il padrone da fattore e da mastro di casa. Ma la cassa ch’io tengo è così ristretta, che ; e per dirle la verità, sono indietro anch’io di sei mesi del mio onorario. VITTORIA Lo dirò a mio fratello, e mi darà egli il bisogno. PAOLO Signora, si accerti che ora è più che mai in ristrettezze grandissime, e non si lusinghi, perché non le può dar niente. VITTORIA Ci sarà del grano in campagna. PAOLO Non ci sarà nemmeno il bisogno per fare il pane che occorre. VITTORIA L’uva non sarà venduta? PAOLO È venduta anche l’uva. VITTORIA Anche l’uva? PAOLO E se andiamo di questo passo, signora… VITTORIA Non sarà così di mio zio. PAOLO Oh! quello ha il grano, il vino e i danari. VITTORIA E non possiamo noi prevalerci di qualche cosa? PAOLO Non signora. Hanno fatto le divisioni. Ciascheduno conosce il suo. Sono separate le fattorie. Non vi è niente da sperare da quella parte. VITTORIA Mio fratello dunque va in precipizio. PAOLO Se non ci rimedia. VITTORIA E come avrebbe da rimediarci? PAOLO Regolar le spese. Cambiar sistema di vivere. Abbandonar soprattutto la villeggiatura. 45 13 non arrivo mai a poter pagare quello che alla giornata si spende 14 15 50 16 17 18 55 60 19 20 21 65 Quella di Paolo è la voce del e dell’oculata parsimonia. (rr. 46-47) buon senso debbo fare anche da amministratore dei beni di campagna ( ) e maggiordomo ( ). stipendio. il necessario. si renda conto. difficoltà economiche. non si illuda. approfittare. nossignora. in rovina. 13 fattore… casa: fattore mastro di casa 14 onorario: 15 il bisogno: 16 si accerti: 17 ristrettezze: 18 non si lusinghi: 19 prevalerci: 20 non signora: 21 in precipizio: VITTORIA Abbandonar la villeggiatura? Si vede bene che siete un uomo da niente. Ristringa le spese in casa. Scemi la tavola in città, minori la servitù; le dia meno salario. Si vesta con meno sfarzo, risparmi quel che getta in Livorno. , e ha da essere da par nostro, grandiosa secondo il solito, e colla solita proprietà. 22 23 70 24 Ma la villeggiatura si deve fare 25 26 Attraverso le frasi e i comportamenti di Vittoria, Goldoni mette in luce la sciocca mondanità di una . (r. 71) borghesia smidollata diminuisca. abbatta le spese alimentari e tagli il numero dei servitori. spreca. alla nostra altezza. distinzione. 22 ristringa: 23 scemi… servitù: 24 getta: 25 da par nostro: 26 proprietà: