Giuseppe Parini – LA VITA | LA FORMAZIONE E I PRIMI SUCCESSI | Giuseppe Parini nasce a , in Brianza, presso il , nel . I genitori sono di modeste condizioni (il padre è agricoltore e negoziante di seterie). Antonio Maria Giuseppe Gaetano Parino – che poi modificherà il suo cognome in Parini – è uno dei pochi, tra i numerosi fratelli, a sopravvivere all’infanzia. All’età di dieci anni, Parini è mandato a , in casa della vecchia prozia Anna Maria Lattuada. Quando la donna muore, nel 1741, lascia al nipote una piccola rendita, a condizione che si faccia prete. Il ragazzo accetta: non per vocazione, ma perché quella ecclesiastica è pressoché l’unica possibilità di carriera per i giovani di talento ma di condizioni modeste. Iscritto alle scuole dei padri barnabiti di Sant’Alessandro, diventerà . A causa della – colpito alle gambe da una grave forma di artrite, resterà claudicante per il resto della vita – Parini frequenta la scuola in modo saltuario. Deve inoltre svolgere piccoli lavori (fa il copista, dà lezioni private ad allievi benestanti) per assicurare il sostentamento della famiglia; nonostante ciò, trova il tempo di dedicarsi alla letteratura classica e alla poesia. Nel , conclusi gli studi, Parini rivela la propria vocazione letteraria pubblicando una dal titolo (pseudonimo composto dall’anagramma del suo cognome originario, Parino, e dal nome latino del lago di Pusiano, Eupili). Il successo dell’opera gli apre le porte delle : quella bolognese degli e quella milanese dei , alle quali viene ammesso, contemporaneamente, nel . L’istituzione milanese, in particolare, procura al giovane poeta un pubblico, degli amici e qualche protettore illustre, di cui fino a quel momento è stato privo. Nel 1754 Parini entra nella casa del in qualità di dei suoi figli. L’esperienza, che durerà fino al 1762, è molto importante per il poeta, che ha modo di conoscere da vicino il mondo dell’aristocrazia, dal quale si sente attratto. Il rapporto si conclude però bruscamente: in seguito a un acceso diverbio con la moglie del duca, Parini viene licenziato. Nel 1763 trova un nuovo impiego presso la famiglia di ,come : è per lui che, nel 1764, scrive l’ode . Negli stessi anni pubblica le prime due parti di un poema che progetta di intitolare : (1763) e (1765); nonostante le edizioni siano anonime, molti riconoscono il loro autore, che si guadagna sempre più consenso di pubblico ed è identificato come uno degli intellettuali “riformatori” di cui il governo austriaco ricercava la collaborazione. Così, nel 1768, Parini ottiene la nomina di “poeta del Regio Teatro Ducale”. Bosisio lago di Pusiano 1729 Milano sacerdote nel 1754 salute malferma 1752 raccolta di versi Alcune poesie di Ripano Eupilino accademie Ipocondriaci Trasformati 1753 duca milanese Gabrio Serbelloni precettore Giuseppe Maria Imbonati precettore del figlio Carlo L’educazione Il Giorno Il Mattino Il Mezzogiorno | GLI INCARICHI PUBBLICI | Il è un anno fondamentale per Parini, che riceve l’ ; il governo austriaco – su impulso dell’ , la cui azione politica si ispira ai princìpi dell’assolutismo illuminato – intende infatti modernizzare il periodico, conferendogli un’impronta di tipo riformista. Alla fine dell’anno si guadagna inoltre la nomina a presso le Scuole Palatine, che diventano poi Regio Ginnasio e, nel 1776, sono affiancate dall’ (tuttora esistente a Brera). Parini insegna presso entrambi gli istituti, entrando in contatto con vari artisti neoclassici, ai quali suggerisce i soggetti per cicli pittorici dipinti a Palazzo Belgioioso, Palazzo Ducale e al Teatro alla Scala. I suoi , in questo periodo,sono molteplici: dalle di concorso alle per le riforme scolastiche. 1769 incarico di dirigere il settimanale “La Gazzetta di Milano” imperatrice Maria Teresa docente di Belle Lettere Accademia di Belle Arti impegni istituzionali commissioni consulenze