Nel si assiste al , che è andato a letto tardi, dopo feste, bevute e balli, e apre gli occhi solo quando il sole è già alto e il resto del mondo è al lavoro ormai da ore. Egli divide pigramente la sua attenzione fra i cibi esotici della prima colazione e le futili chiacchiere dei maestri di canto, di ballo e di lingua francese. Prima della toeletta compie i suoi doveri di , mandando un valletto a chiedere notizie sulla salute della dama alla quale fa da cavalier servente. Dopo una digressione del poeta sull’origine del cicisbeismo, nella forma di una che narra la storia di Amore e Imene, ritroviamo il protagonista che, acconciato dal parrucchiere, parte in carrozza per una corsa a tutta velocità lungo le , dove le ruote del suo convoglio minacciano pericolosamente i passanti. Il Mattino Mattino risveglio del giovin signore cicisbeo favola mitologica strade cittadine LA PAROLA Detto anche “cavalier servente”, è una figura caratteristica del XVIII secolo, che ha il compito di stare al fianco di una dama per farle compagnia e per servirla in tutto ciò che le può occorrere durante la giornata. In un’epoca in cui i matrimoni si contraevano per lo più per ragioni di interesse economico o di casata, il cicisbeismo costituiva una sorta di legittimazione dell’adulterio, al punto che talvolta il contratto matrimoniale prevedeva l’esistenza di uno o più cicisbei. La pratica è oggetto di satira anche in due commedie di Goldoni e Alfieri, intitolate rispettivamente (1749) e (1800 ca). / CICISBEO Il cavaliere e la dama Il divorzio Nel l’ambiente comincia a farsi più vario e i personaggi che attorniano il protagonista si moltiplicano. La scena si svolge alla , tra vacui argomenti di conversazione, cibi ricercati e giochi d’azzardo. Tra i commensali, figura anche un vegetariano: censurando la violenza perpetrata ai danni degli animali, fa ricordare alla dama la sua , la cagnetta che morse il piede di un servo e fu da questi colpita con un calcio e per questo prontamente licenziato e messo in miseria. Come nel , le vicende narrate si interrompono per far spazio a una digressione, la , che illustra l’origine della disuguaglianza sociale. Il Mezzogiorno Mezzogiorno tavola della dama «vergine cuccia» Mattino favola del Piacere Nel , assistiamo alla , attraverso la città, del giovin signore e della sua dama, che vanno a far visita agli amici. Si trova qui la descrizione della principale strada cittadina e della sfilata dei cocchi, con i tipi umani più diversi: dal bellimbusto al nuovo nobile, dalle vecchie madri, che conducono a passeggio le figlie da marito, alle nobildonne di più antica aristocrazia. Nell’ultima parte, , subentra la , della folla di personaggi che lo frequenta, delle conversazioni. Infine, a notte alta, fanno la loro apparizione le , mentre, a coronamento di una così intensa giornata, circolano tra gli ospiti i gelati ristoratori. Il Vespro e La Notte Vespro corsa in carrozza La Notte descrizione del salotto notturno carte da gioco Dalla lettura dell’opera, emerge un’immagine del giovin signore indefinita e sfocata: è una figura astratta, che serve all’autore per sviluppare la propria critica sociale e morale. Il protagonista ed è : è una sorta di (un’invenzione settecentesca in voga nei ceti benestanti), una creatura artificiale e meccanica, una marionetta senz’anima, sentimenti ed emozioni, dedito com’è a un’esistenza puramente materiale ed esteriore. La figura del protagonista… non ha spessore psicologico privo di una vita interiore automa Il giovin signore è un personaggio sciocco e vacuo, dedito solo ai vizi con i quali cerca di rifuggire la noia. FISSO I CONCETTI