/ T3 / / Ironiche istruzioni per una vita dissipata / Il proemio Il Giorno, Il Mattino, vv. 1-32 Proponiamo qui i primi versi del Mattino (secondo il testo dell edizione del 1763), che fungono da proemio dell opera: il Giovin Signore è invitato ad ascoltare il suo Precettor d amabil Rito, un insegnante il poeta stesso incaricato di mostrargli quali siano i suoi doveri sociali. METRO Endecasillabi sciolti. LETTURA 5 10 Giovin Signore, o a te scenda per lungo di magnanimi lombi ordine il sangue purissimo celeste, o in te del sangue emendino il difetto i compri onori e le adunate in terra o in mar ricchezze dal genitor frugale in pochi lustri, me Precettor d amabil Rito ascolta. Come ingannar questi noiosi e lenti giorni di vita, cui sì lungo tedio e fastidio insoffribile accompagna, or io t insegnerò. Quali al Mattino, 2 magnanimi lombi: i corpi (per sineddoche) dei grandi antenati del giovin signore; già qui si nota un atteggiamento ironico verso l aristocrazia: lombi è infatti un latinismo (da lumbus, lombo , rene ) che indica eufemisticamente i genitali. 3 celeste: divino, ma anche con allusione al sangue blu . 4 compri onori: i titoli nobiliari acquistati con il denaro. 6 frugale: oltre che, letteralmente, risparmiatore , l aggettivo potrebbe anche significare, ironicamente, avaro . 7 Precettor d amabil Rito: detto altrimenti, maestro di eleganza . Le parole valgono precettore L origine etimologica è nel verbo latino praecipere, prescrivere : il precettore è chi dà precetti, insegnando, istruendo; quindi insegnante , maestro . Oggi, però, il vocabolo si usa soltanto per indicare chi, nel passato, insegnava privatamente presso famiglie signorili oppure chi, nei collegi e nei convitti, aveva il compito di sorvegliare e istruire gli studenti dopo le lezioni ufficiali e durante le ore di svago. Indica tra i seguenti termini quelli che non sono sinonimi di precettore: aio; pupillo; educatore; istitutore; pediatra; pedagogo. Jean-Baptiste Siméon Chardin, La tavola imbandita, 1728. Parigi, Museo del Louvre. 306 / IL SETTECENTO 1-7 Giovane signore, sia che (o) a te il sangue discenda purissimo e divino da una lunga serie di nobili antenati (per lungo di magnanimi lombi ordine), sia che i titoli nobiliari acquisiti (compri onori) e le ricchezze accumulate dal tuo parsimonioso (frugale) padre, in pochi anni, per terra o per mare, compensino (emendino) la mancanza (difetto), in te, di sangue nobile, ascolta me, precettore di amabili maniere (Rito). 8-15 Ora io ti insegnerò come ingannare le noiose e lente giornate della tua vita, accompagnate da una così lunga monotonia (tedio) e da un insopportabile (insoffribile) fastidio. PARAFRASI Audio