Già l’are a Vener sacre e al giocatore Mercurio ne le Gallie e in Albïone devotamente hai visitate, e porti pur anco i segni del tuo zelo impressi: ora è tempo di posa. In vano Marte a sé t’invita; ché ben folle è quegli che a rischio de la vita onor si merca, e tu naturalmente il sangue aborri. Né i mesti de la Dea Pallade studj ti son meno odiosi: avverso ad essi ti feron troppo i queruli ricinti ove l’arti migliori, e le scienze, cangiate in mostri, e in vane orride larve, fan le capaci volte echeggiar sempre di giovanili strida. Or primamente odi quali il Mattino a te soavi cure debba guidar con facil mano. 20 25 30 Hai già visitato scrupolosamente ( ) gli altari consacrati a Venere e al giocatore Mercurio in Francia ( ) e in Inghilterra ( ), e porti ancora ( ) impressi i segni del tuo impegno ( ): ora è tempo di riposo ( ). Marte ti invita invano a sé; perché ( ) è certamente ( ) pazzo colui che si guadagna ( ) l’onore rischiando la vita, e naturalmente tu sei disgustato dal sangue. E i tristi studi della dea Atena ( ) non ti sono meno odiosi. Te li hanno resi intollerabili ( ) le aule lacrimose ( ) dove le arti più eccelse e le scienze, trasformate in mostri e in orrendi fantasmi evanescenti ( ), fanno sempre echeggiare le ampie ( ) volte di urla ( ) giovanili. Ora, per prima cosa ( ), ascolta quali piacevoli occupazioni ( ) il mattino debba procurarti ( ) con leggerezza ( ). 16-32 devotamente ne le Gallie in Albïone pur anco zelo posa ché ben si merca Pallade avverso ad essi ti feron troppo queruli ricinti vane orride larve capaci strida primamente soavi cure a te… guidar con facil mano nella mitologia classica, Venere era la dea dell’amore e del piacere sessuale, Mercurio il dio del gioco d’azzardo (oltre che dei commerci); gli altari ( ) sacri a Venere sono dunque i luoghi degli incontri amorosi (forse case di malaffare), mentre quelli sacri al sono le bische. le conseguenze fisiche degli stravizi. Marte, dio della guerra, invita invano il giovin signore alle occupazioni militari. si tratta degli studi scientifici e umanistici, patrocinati dalla dea Atena, che vengono qui definiti , cioè tristi e monotoni, perché tali evidentemente appaiono agli occhi del giovin signore. letteralmente “ti resero troppo avverso a essi”. le aule ( ) risuonano di pianti e lamenti (sono appunto “querule”) per la severità degli insegnanti, che potevano ricorrere anche a pene corporali. 16-17 Vener… Mercurio: are giocatore / Mercurio 19 i segni del tuo zelo: 20-21 In vano Marte… t’invita: 24 mesti de la Dea Pallade studj: mesti 25-26 avverso ad essi… troppo: queruli ricinti: ricinti DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Il proemio del , dopo un’apostrofe* rivolta al , al quale il poeta si offre come (vv. 1-7), presenta l’argomento dell’intero poemetto (vv. 8-15). Dai versi immediatamente successivi, attraverso pochi ma efficaci tratti, comincia poi a delinearsi la figura del nobile protagonista. Fin dall’esordio è evidente la forte del : si afferma di voler celebrare la nobiltà del giovane quand’anche si trattasse di un titolo acquistato con il denaro da un padre economo e abile nei guadagni, mentre è chiaro che la vera nobiltà, secondo le leggi dell’aristocrazia, dovrebbe essere solo quella di sangue. Ma il poeta-precettore finge di non dare peso a questa fondamentale distinzione, e si dichiara pronto a guidare l’ultimo rampollo di una casata più o meno nobile: un , che non ascolta i richiami dell’impegno bellico né dell’applicazione allo studio, ma consuma il suo tempo e le sue forze in e in . L’argomento e il protagonista dell’opera Mattino Giovin Signore Precettor d’amabil Rito componente ironica Giorno giovane ozioso e frivolo convegni galanti giochi d’azzardo