Vittorio Alfieri – I GRANDI TEMI | 1 | La visione tragica Il teatro tragico è il genere al quale Alfieri ha affidato maggiormente le proprie ambizioni, in primo luogo per l’ che egli sente con i suoi eroi e per la naturale . Del resto, questo genere corrisponde a un’idea elitaria di arte che il nobile astigiano ha sempre coltivato: la commedia e il romanzo sono da lui giudicati idonei soltanto a intrattenere le masse con intrecci consolatori e personaggi anonimi e quotidiani. Non è un caso che la rielaborazione che Alfieri compie del teatro tragico avvenga in chiave personale, eliminando dai testi i personaggi secondari, gli effetti a sorpresa e le trame complesse. Tale semplificazione gli permette di indagare i caratteri dei protagonisti con grande , e di elaborare trame lineari in cui si assiste all’esasperazione progressiva di un dissidio che si presenta in maniera esplicita sin dal primo atto. L’interesse del poeta è quello di , fino a spingere i personaggi verso un destino ineluttabile, in cui la è vista come da una crisi di coscienza insanabile. affinità di temperamento predisposizione a teatralizzarne umori e stati d’animo penetrazione psicologica “spettacolarizzare” i conflitti interiori morte salvezza e liberazione Jean Baptiste Regnault, , 1787. Marsiglia, Museo delle Belle Arti. Ifigenia e Oreste in Tauride