La produzione tragica alfieriana è convenzionalmente divisa in : quello è ispirato alle vicende di Edipo, re di Tebe, e dei suoi discendenti; quello è dedicato alle vicende dei discendenti di Atreo, re di Micene; altre tragedie presentano argomenti legati alla e altre ancora vengono definite dall’autore e sviluppano una strettamente . Nelle due tragedie più importanti, il e la , Alfieri riversa la sua più intima vocazione a descrivere le drammatiche conseguenze di un . Eroi innocenti e responsabili al tempo stesso, Saul e Mirra pagano fino in fondo il prezzo di sentimenti e desideri impossibili, destinati a farli precipitare nella rovina. I diversi cicli diversi cicli tematici tebano degli Atridi storia romana «tragedie della libertà» tematica politica Saul Mirra io diviso tra il desiderio d’amore e la pulsione di morte, tra la passione e il senso di colpa Il , la più famosa tragedia alfieriana, viene scritto nel . Il soggetto non è tratto dalla storia o dal mito classico, ma dalla , anche se l’autore ne fa un dramma psicologico anziché religioso. Il protagonista è l’anziano re di Israele, , che deve fronteggiare una crescente perdita di consenso e di fiducia da parte del popolo e dei suoi stessi familiari. Il profeta , dopo che il re ha risparmiato un nemico sconfitto, reputa Saul ribelle al volere divino e consacra nuovo re il più giovane . Costui è una figura estremamente carismatica, in cui Saul vede il contraltare della propria decadenza e della propria progressiva mancanza di forze. Nonostante David sia leale e fedele al sovrano, questi si sente minacciato dal giovane e perciò lo bandisce dal regno, accusandolo di tradimento. Saul cade preda di una e di una che provengono dal suo stesso animo e che niente e nessuno possono più placare: è tormentato da visioni e sogna congiure contro la sua persona, e così, dopo aver riammesso in patria David, lo caccia una seconda volta. Alienatosi il favore di tutti – specialmente dell’amata figlia , sposa di David – e ormai completamente solo, Saul sfrutta l’ultimo barlume di lucidità per togliersi la vita, reputando questa l’unica soluzione praticabile per conservare la dignità di padre e di re. Il capolavoro: Saul Saul 1782 Bibbia Saul Samuele David paura follia Micol Giuseppe Salviati della Porta, (particolare), XVI secolo. Venezia, Santa Maria della Salute. Saul lancia la freccia contro Davide L’opera si allontana dal consueto schema delle tragedie alfieriane, in cui si contrappongono tiranni e vittime. è una figura eccezionale, perché incarna entrambi i ruoli: è , essendo incapace di accettare i propri limiti e di rispettare i dettami della natura e di Dio. La tragedia è povera di azione, essendo focalizzata sull’analisi delle oscillazioni dell’animo del protagonista, la cui interiorità occupa il centro della scena. Saul è un eroe moderno, che anticipa, grazie alla che Alfieri ha saputo donargli, la complessità degli eroi romantici, lacerati da contraddizioni, desideri inappagabili e paure ancestrali. Saul vittima e tiranno di sé stesso profondità psicologica : FISSO I CONCETTI Saul mette in scena un tiranno che è vittima di sé stesso; si concentra sul protagonista e lascia poco spazio all’azione.