Se in verun conto mai un buon cittadino potesse divenire ministro d’un tiranno, ed avesse fermato in sé stesso il sublime pensiero di sagrificare la propria vita, e di più anche la propria fama, per sicuramente ed in breve tempo spegnere la tirannide, costui non avrebbe altro migliore né più certo mezzo, che di consigliare in tal modo il tiranno, di secondare e perfino talmente instigare la sua tirannesca natura, che abbandonandosi egli ad ogni più atroce eccesso rendesse ad un tempo del pari la sua persona e la sua autorità odiosissima e insopportabile a tutti. E dico io espressamente queste tre parole; ; perché ogni eccesso privato del tiranno non nuocerebbe se non a lui stesso; ma ogni pubblico eccesso, aggiuntosi ai privati, egualmente a furore movendo l’universale e gl’individui, nuocerebbe ugualmente alla tirannide ed al tiranno; e li potrebbe quindi ad un tempo stesso interamente entrambi distruggere. Questo infame ed atrocissimo mezzo (che io primo il conosco per tale) indubitabilmente pure sarebbe, come sempre lo è stato, il solo efficace e brevissimo mezzo ad una impresa così importante e difficile. Inorridito ho nel dirlo; ma vie più inorridisco in pensare quai siano questi governi, ne’ quali se un uomo buono operar pur volesse colla maggior certezza e brevità il sommo bene di tutti, si troverebbe costretto a farsi prima egli stesso scellerato ed infame, ovvero a desistersi dall’altramente ineseguibile impresa. Quindi è, che un tal uomo non si può mai ritrovare; e che questo sopraccennato rapido effetto dell’abuso della tirannide non si può aspettare se non per via di un ministro scellerato davvero. Ma questi, non volendo perdere del proprio altro che la fama (che già per lo più mai non ebbe); e volendo egli assolutamente conservare la usurpata autorità, le prede, e la vita; questi lascierà bensì diventare il tiranno crudele e reo quanto è necessario per fare infelicissimi i sudditi, ma non mai a quell’eccesso che si bisognerebbe per tutti destargli a furore e a vendetta. Da ciò proviene, che in questo mansuetissimo secolo cotanto si è assottigliata l’arte del tiranneggiare, ed ella (come ho dimostrato nel primo libro) si appoggia su tante e così ben velate e varie e saldissime basi, che non eccedendo i tiranni, o rarissimamente eccedendo i modi coll’universale, e non gli eccedendo quasiché mai co’ privati, se non sotto un qualche velo di apparente legalità, la tirannide si è come assicurata in eterno. 17 35 40 La sua persona, la sua autorità, e a tutti 45 18 19 20 50 55 21 22 60 se mai potesse accadere che. un ipotetico potrebbe farsi ministro del tiranno e spingere il potere autoritario all’eccesso, suscitando così la ribellione del popolo. Paradossalmente, la degenerazione della tirannide è l’unica condizione per il suo abbattimento. che io stesso considero tale, cioè . tanto più, a maggior ragione. il ragionamento paradossale continua. Un capace di istigare il tiranno alla violenza non esiste: solo un individuo davvero scellerato potrebbe farlo. Ma quest’ultimo non ne ha l’interesse: egli sa che l’eccesso di arbitrio causerebbe la rovina del tiranno e, di conseguenza, anche la sua. è diminuita. 17 Se in verun conto mai: 18 un buon cittadino… distruggere: buon cittadino 19 che io primo il conosco per tale: infame 20 vie più: 21 se un uomo buono… vendetta: uomo buono 22 si è assottigliata: