100 105 110 115 120 125 130 135 di, sperai di passare inosservato nascondendomi quasi sotto il gomito del talare48 maestro, al di cui fianco appena la mia staturina giungeva. Arrivai nella piena chiesa, guidato per mano come orbo ch io era; che in fatti chiusi gli occhi all ingresso, non gli apersi più finché non fui inginocchiato al mio luogo di udir la messa; né, aprendoli poi, li alzai mai a segno di potervi distinguere nessuno. E rifattomi orbo all uscire, tornai a casa con la morte in cuore, credendomi disonorato per sempre. Non volli in quel giorno mangiare, né parlare, né studiare, né piangere. E fu tale in somma e tanto il dolore, e la tensione d animo, che mi ammalai per più giorni; né mai più si nominò pure in casa il supplizio della reticella, tanto era lo spavento che cagionò alla amorosissima madre la disperazione ch io ne mostrai. Ed io parimenti per assai gran tempo non dissi pi bugia nessuna; e chi sa s io non devo poi a quella benedetta reticella l essere riuscito in appresso un degli uomini i meno bugiardi ch io conoscessi. Altra storietta. Era venuta in Asti la mia nonna materna, matrona di assai gran peso in Torino, vedova di uno dei barbassori49 di corte, e corredata di tutta quella pompa di cose, che nei ragazzi lasciano grand impressione. Questa, dopo essere stata alcuni giorni con la mia madre, per quanto mi fosse andata accarezzando moltissimo in quel frattempo, io non m era per niente addimesticato50 con lei, come selvatichetto ch io m era; onde, stando essa poi per andarsene, mi disse ch io le doveva chiedere una qualche cosa, quella che più mi potrebbe soddisfare, e che me la darebbe di certo. Io, a bella prima per vergogna e timidezza ed irresoluzione, ed in seguito poi per ostinazione e ritrosia, incoccio51 sempre a rispondere la stessa e sola parola: Niente; e per quanto poi ci si provassero tutti in venti diverse maniere a rivoltarmi per pure estrarre da me qualcosa altro che non fosse quell ineducatissimo Niente, non fu mai possibile; né altro ci guadagnarono nel persistere gl interrogatori, se non che da principio il Niente veniva fuori asciutto, e rotondo; poi verso il mezzo veniva fuori con voce dispettosa e tremante ad un tempo; ed in ultimo, fra molte lagrime, interrotto da profondi singhiozzi. Mi cacciarono dunque, come io ben meritava, dalla loro presenza, e chiusomi in camera, mi lasciarono godermi il mio così desiderato Niente, e la nonna partì. Ma quell istesso io, che con tanta pertinacia aveva ricusato ogni dono legittimo della nonna, più giorni addietro le avea pure involato52 in un suo forziere aperto un ventaglio, che poi celato nel mio letto, mi fu ritrovato dopo alcun tempo; ed io allora dissi, com era vero, di averlo preso per darlo poi alla mia sorella. Gran punizione mi toccò giustamente per codesto furto; ma, benché il ladro sia alquanto peggior del bugiardo, pure non mi venne più né minacciato né dato il supplizio della reticella; tanta era più la paura che aveva la mia madre di farmi ammalare di dolore, che non di vedermi riuscire un po ladro; difetto, per il vero, da non temersi poi molto, e non difficile a sradicarsi da qualunque ente53 non ha bisogno di esercitarlo. Il rispetto delle altrui proprietà, nasce, e prospera prestissimo negl individui che ne posseggono alcune legittime loro. 48 talare: l aggettivo indica letteralmente chi indossa gli abiti religiosi, ma serve qui semplicemente a ricordare che l educatore di Alfieri era un sacerdote. 49 barbassori: notabili. 50 non m era addimesticato: non avevo per nulla familiarizzato. 51 incoccio: incappo. 362 / IL SETTECENTO 52 involato: rubato. 53 ente: persona. Le parole valgono ricusare Ricusare è un sinonimo, più elevato e raro, e anche meno aspro, di rifiutare: non accettare , non acconsentire . Così si possono ricusare magari gentilmente ma con fermezza un dono, un invito, una proposta, una lode, ringraziamenti, complimenti, conforti, una carica, un titolo onorifico. Nel linguaggio giuridico si dice «ricusare un giudice : in tal caso si parla di ricusazione. Sapresti spiegare in che cosa consiste?