Che puoi essere anche povero, orfano, senza protezioni, e magari per carattere o proprio per queste condizioni trovarti in attrito con il mondo che hai attorno, ma se segui la voce più interna, più alta, avrai un vita bellissima, piena di avventure e scoperte. Siamo tutti in un certo modo poveri, orfani e senza protezioni. Se invece di lamentarci sappiamo prendere il destino tra le mani, allora nasceranno cose straordinarie. Il valore della sua poesia: i sonetti e il carme rimangono ancora oggi dei capolavori. Restano in mente anche a chi magari subito non li ama. Prima di tutto che la lingua, anche la lingua madre, non è mai una lingua naturale. Per parlarla davvero in profondità, dobbiamo trovarci per qualche ragione in una posizione estranea, che ci costringa a costruire la nostra voce. Questo può avvenire con l’espatrio, una condizione in cui la lingua che si parla non è quella in cui si scrive. Ci si ritrova con qualcosa da dire, che non può essere detto con le parole che si sentono e si usano nella comunicazione quotidiana. Allora si studia quello che si può dire (e si può scrivere), come si studia il pianoforte o il canto. Ci si ritrova tra la naturalezza, che è la tradizione orale, e lo studio della lingua scritta. In realtà ogni scrittore è sempre in questa tensione, anche se non si è mai mosso dal paese in cui è nato. Diciamo che Foscolo mi ha reso consapevole di questo aspetto. E poi da lui ho imparato il senso della ribellione, a prendere di petto i miei guai e farne qualcosa di utile e magari anche di bello. Che tra la nostra vita e la nostra morte abbiamo un destino concreto: nella società, nella Storia, nella politica. Questo è ciò che porta Foscolo a militare nell’esercito napoleonico e ad accettare l’emarginazione che gliene deriva quando Napoleone cade e tutti salgono prontamente sul carro della Restaurazione. Cosa che lui si rifiuta di fare. C’è un pensiero profondo, che guarda la morte non come accidente, ma come compimento dell’esistenza. Un’ultima idea di Foscolo concerne il patriottismo: essere italiani non è un fatto etnico o tribale, ma una scelta; significa accogliere una tradizione culturale ricca di strati e di storie. Che cosa può dire Foscolo a un ragazzo o a una ragazza di oggi? Qual è a suo avviso la principale eredità consegnata da Foscolo alla letteratura? Dei Sepolcri Lei, da scrittore, cosa ha imparato da Foscolo? Qual è il messaggio fondamentale di Foscolo? Quali suoi temi risultano secondo lei ancora attuali? è nato a Venezia nel 1956. Ha esordito nel 1979 con il romanzo . Ha quindi pubblicato sei romanzi, riproposti nel 2020 in un unico volume dal titolo : sono (1986), (1990), (1997), (2000), (2003), (2010). I protagonisti di questo ciclo narrativo si muovono all’interno della cornice storica e sociale degli ultimi quarant’anni: dal movimento studentesco del ’77 alla caduta del Muro di Berlino, fino a toccare il tema delle migrazioni. Tra le opere più recenti ricordiamo il romanzo (2017) e il saggio su Leopardi (2019). ENRICO PALANDRI Boccalone. Storia vera piena di bugie Le condizioni atmosferiche Le pietre e il sale La via del ritorno Le colpevoli ambiguità di Herbert Markus Angela prende il volo L’altra sera I fratelli minori L’inventore di se stesso Verso l’Infinito