VIDEO Ugo FOSCOLO La vita di Ugo Foscolo VIDEOGALLERY Volti e luoghi di Foscolo | LA FORMAZIONE | Niccolò Foscolo (a diciassette anni deciderà di farsi chiamare Ugo) nasce nel 1778 a Zante (o Zacinto), una delle isole Ionie, nell arcipelago greco, che allora apparteneva ai domìni d oltremare della Repubblica di Venezia. La madre, Diamantina Spathis, ha origini greche, mentre il padre, Andrea, è un medico di famiglia veneziana. Dopo aver studiato a Spalato, in Dalmazia, nel seminario vescovile, Niccolò torna a Zante alla morte del padre, e qui è affidato alle cure di una zia, mentre la madre si trasferisce a Venezia. Nel 1793 la famiglia si riunisce nella città lagunare, dove Foscolo prosegue gli studi e frequenta i salotti mondani, intellettuali e aristocratici. Povero e proveniente dai territori più lontani della Repubblica, il futuro scrittore non può che rimanere affascinato dalla città, in decadenza ma ancora splendida. Egli d altra parte è dotato di un certo fascino selvatico che non lascia indifferenti le donne: a sedici anni ha una relazione tempestosa con Isabella Teotochi Albrizzi, anche lei di origini greche (è nativa di Corfù), che successivamente si trasformerà in un amicizia affettuosa, come testimoniano le pagine dell epistolario. Grazie al suo interessamento, il giovane conosce letterati famosi, fra cui Aurelio Bertola de Giorgi, poeta preromantico, e Ippolito Pindemonte, traduttore dell Odissea. Studiando i testi fondamentali dell Illuminismo, Foscolo comincia a guardare con entusiasmo agli ideali di libertà e uguaglianza promossi dalla Rivoluzione francese, e coltiva un ardente sentimento patriottico di riscossa dell Italia dal dominio straniero. L arrivo dell esercito francese in Italia nel 1796 lo spinge a mettere in atto le sue idee rivoluzionarie impegnandosi nell attività politica. costretto a rifugiarsi sui colli Euganei perché il governo oligarchico veneto 418 / IL PRIMO OTTOCENTO diffida di lui; nel 1797 viene rappresentata la sua prima tragedia, Tieste, di ispirazione alfieriana e libertaria, giacobina e antitirannica. Il successo non fa che accentuare i sospetti su di lui da parte del potere; è arrestato due volte e decide di partire per Bologna, che fa parte della nuova Repubblica cispadana. Porta con sé, come lasciapassare, l ode A Bonaparte liberatore. Dopo che i francesi hanno fatto cadere la Repubblica oligarchica a Venezia, dove è stato instaurato un governo rivoluzionario, Foscolo vi torna e in luglio ottiene l incarico di segretario della municipalità. | LA MATURIT | Il trattato di Campoformio (17 ottobre 1797), con cui Napoleone cede Venezia all Austria, segna però per Foscolo la brusca fine delle illusioni. Costretto a fuggire verso Milano, capitale della Repubblica cisalpina prima dell arrivo degli austriaci, trova nella città lombarda un ambiente a lui congeniale e amicizie importanti: conosce l esule napoletano Vincenzo Cuoco, l ormai vecchio Giuseppe Parini e Vincenzo Monti. Collabora con il Monitore italiano di Melchiorre Gioia; quando nel 1798 il giornale viene soppresso dal governo francese, Foscolo rischia di nuovo la prigione. Il pericolo del carcere e la necessità di trovare un lavoro lo spingono a tornare a Bologna, dove collabora con il giornale Il Genio democratico , fondato dal fratello Giovanni, e con il Monitore bolognese . Viene assunto nella sezione criminale del Dipartimento del Reno, come era chiamata l amministrazione di Bologna nella Repubblica cisalpina; per distrarsi dalla routine impiegatizia, ma soprattutto per dare sfogo alle recenti disillusioni, inizia a scrivere le Ultime lettere di Jacopo Ortis.