Ugo Foscolo – I GRANDI TEMI | 1 | La delusione politica La riflessione politica è una dimensione centrale nell’opera foscoliana: il poeta passa dagli entusiasmi giovanili a una fase di delusione e di disimpegno. Come tanti giovani italiani suoi contemporanei, anche Foscolo vede in un , ma l’entusiasmo si trasforma ben presto in disillusione. Con il (1797), infatti, Napoleone cede Venezia agli austriaci, tanto che Foscolo lo chiamerà spregiativamente «mercante di popoli». Le grandi speranze di cambiamento cadono dunque dinanzi a una realtà politica dominata dal compromesso e dall’interesse. Tale consapevolezza porta il poeta ad abbandonare le illusioni libertarie e, al contempo, ad alimentare un legato alla convinzione che la ragion di Stato, il cinico calcolo politico, il realismo spietato finiscano sempre per prevalere nella Storia umana ai danni degli ideali di giustizia e di libertà, fatalmente sconfitti. Nel drammatico impatto con le leggi del potere e con la tendenza alla sopraffazione che è insita nell’esistenza degli individui e delle nazioni, si sbriciolano tutte le speranza collettive: il romanzo nasce da questa consapevolezza. Tale approdo, che trasforma un giovane ribelle in severo , trova nella scrittura del romanzo epistolare uno specchio fedele e una sorta di “diario di idee” che segue le tappe di un progressivo distacco dagli entusiasmi rivoluzionari e si conclude con una lacerante : Jacopo non si uccide per amore come Werther, il protagonista dell’amato romanzo di Goethe , ma perché è impossibilitato a riconoscersi in una patria, vede vanificata la propria tensione verso un mondo ideale, scopre l’irrealizzabilità delle proprie illusioni e, di conseguenza, non può sottrarsi alla disperazione e alla rinuncia della stessa vita. Napoleone eroe liberatore trattato di Campoformio crescente pessimismo Ultime lettere di Jacopo Ortis giudice del proprio tempo frantumazione interiore I dolori del giovane Werther p. 427 | p. 436 DAI TEMI AI TESTI: T1 T4