/ T7 / In morte del fratello Giovanni , 10 Sonetti Sonetto con schema di rime ABAB ABAB CDC DCD. L’8 dicembre 1801 il ventenne Giovanni Dionigi Foscolo, tenente dell’esercito cisalpino, si suicida, forse per un debito di gioco. Nel 1803 il poeta, prendendo a modello i versi di Catullo, trae spunto dall’evocazione della sua tomba per esprimere motivi insieme soggettivi e universali (l’esilio, la caduta delle speranze, gli affetti familiari, la sventura). METRO / Il lutto e l’esilio / Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo di gente in gente, me vedrai seduto su la tua pietra, o fratel mio, gemendo il fior de’ tuoi gentili anni caduto. 4 La Madre or sol suo dì tardo traendo parla di me col tuo cenere muto, ma io deluse a voi le palme tendo e sol da lunge i miei tetti saluto. 8 le mani del poeta sono vuote, per la sofferenza dell’esilio e la speranza frustrata di un ritorno impossibile. Nel sostantivo agisce un’eco virgiliana ( , “tendendo invano a te le mani, ahimè non più tua”, , IV, v. 498). unicamente da lontano ( ) il poeta può salutare la sua patria ( ). 7 deluse… palme: deluse palme invalidas tibi tendens, hau non tua, palmas Georgiche 8 sol… saluto: da lunge i miei tetti Sento gli avversi numi, e le secrete cure che al viver tuo furon tempesta, e prego anch’io nel tuo porto quïete. 11 il destino avverso. i tormenti personali e inconfessati. che resero tempestosa e turbinosa la tua esistenza, fino a suggerirti il gesto estremo. aspiro anch’io alla quiete della morte. La metafora del per indicare la morte è un motivo frequente nella letteratura italiana. 9 avversi numi: 9-10 secrete cure: 10 che al viver tuo furon tempesta: 11 e prego… quïete: porto Questo di tanta speme oggi mi resta! Straniere genti, almen le ossa rendete allora al petto della madre mesta. 14 di tutte le speranze, che si sono rivelate vane, mi resta solo quella di trovare pace nella morte. Si coglie ancora una reminiscenza petrarchesca («Questo m’avanza di cotanta spene», , v. 32), ripresa poi anche da Leopardi nelle («la morte è quello / che di cotanta speme oggi m’avanza», v. 92). popoli stranieri. restituite almeno la mia salma. dopo la mia morte, all’abbraccio della madre addolorata. 12 Questo… mi resta!: Che debb’io far? che mi consigli, Amore? Ricordanze 13 Straniere genti: almen le ossa rendete: 14 allora al petto della madre mesta: DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Il poeta fa riferimento alla grande , e in particolare a un esempio classico, il , ma, mentre in esso l’autore latino esprime almeno la consolazione di poter fare visita alla tomba del fratello, Foscolo non ha tale possibilità, poiché l’esilio glielo nega. Più in generale, qui Foscolo adatta il modello alla : nella trama dei versi catulliani irrompono infatti i temi del destino nemico ( , v. 9), dell’assedio perenne delle preoccupazioni ( , vv. 9-10) e dell’attesa spasmodica della pace ( , v. 11), nel confronto sconsolato tra le speranze tramontate e il presente, ormai privo di illusioni, confortato soltanto dalla prospettiva futura della morte ( , v. 12). La rielaborazione del modello classico tradizione dei componimenti funebri carme 101 del liber di Catullo propria situazione emotiva gli avversi numi le secrete / cure quïete Questo di tanta speme oggi mi resta!