| | Dei Sepolcri | L’OCCASIONE E LA COMPOSIZIONE | Nella primavera del 1806 Ugo Foscolo, di ritorno dalla Francia, soggiorna in Veneto, dove ritrova alcuni amici fra cui Ippolito Pindemonte. Con loro il poeta discute, nel salotto veneziano di Isabella Teotochi Albrizzi, di un decreto francese di imminente estensione all’Italia, l’editto di Saint-Cloud, emanato da Napoleone nel 1804. Esso deliberava che, per motivi igienici, i e, allo stesso tempo, al fine di evitare tra i defunti differenze per motivi di censo, stabiliva l’ e istituiva un controllo governativo sul contenuto delle iscrizioni sulle lapidi. L’editto di Saint-Cloud morti dovessero essere seppelliti fuori dalle mura cittadine abolizione dei monumenti funebri L’editto suscita immediatamente numerosi dibattiti e aspre polemiche, che d’altra parte intercettano un interesse, assai diffuso all’epoca presso l’opinione pubblica, per i culti funebri e per le eterne domande sulla morte e sull’immortalità dell’anima: basti pensare alla voga letteraria, prettamente inglese ma rapidamente estesasi a tutta l’Europa, della (vedi p. 390), praticata tra i primi dai poeti inglesi Edward Young (1683-1765) e Thomas Gray (1716-1771), autori, rispettivamente, dei (1742-1745) e dell’ (1750). Tra Francia e Inghilterra: un tema europeo poesia notturna e sepolcrale Pensieri notturni Elegia scritta in un cimitero di campagna . Brescia, Museo del Risorgimento. Ritratto di Ippolito Pindemonte La discussione sull’editto pone inizialmente . Il primo, cattolico, crede nel valore spirituale e religioso della sepoltura, mentre il secondo, in base alle sue convinzioni materialistiche, nega il significato delle tombe: se la morte annulla completamente l’essere umano, nessun conforto può venirgli dalla sepoltura. Qualche mese dopo, però, Foscolo rivede profondamente il proprio punto di vista e scrive un poema in (l’autore lo definisce un «carme»), che viene pubblicato a Brescia nel con il titolo in forma di indirizzata allo stesso Pindemonte. Due poeti a confronto Pindemonte e Foscolo su posizioni opposte endecasillabi sciolti 1807 Dei Sepolcri epistola poetica FISSO I CONCETTI In base alle sue convinzioni materialistiche, Foscolo all’inizio nega qualsiasi valore alle tombe. Successivamente, Foscolo assegna alla sepoltura una funzione consolatoria. | I TEMI | L’autore distingue in un apposito «sommario» , a loro volta articolate in una serie di sezioni minori. Foscolo definisce questo lo «scheletro» del componimento, entro il quale è possibile riconoscere i passaggi fondamentali dell’argomentazione: la prima parte si sofferma sul conflitto tra morte e vita e sull’ , capace di offrire ai cari dell’estinto la concreta consolazione della memoria; la seconda illustra la e la differenziazione dei ; nella terza si parla della dei grandi uomini; nell’ultima parte si spiega come la porti nel mondo e come la possa rendere eterni i valori di una civiltà, per quanto questa sia destinata a scomparire. La struttura quattro parti illusione della tomba storia culti funebri funzione civile e culturale delle tombe morte giustizia poesia Tutto l’edificio dell’opera poggia comunque sul significato simbolico e psicologico che la sepoltura assume per i vivi, i quali grazie alle tombe riescono a superare la disperazione provocata dal fatto che la morte sia una totale annientatrice. Ogni cosa si consuma con essa, ma la costruzione, la presenza, la contemplazione della tomba garantiscono la , e l’illusione soggettiva che l’eredità morale degli esseri umani resista alla forza cieca e inarrestabile della natura. Il valore della sepoltura continuità degli affetti tra vivi e morti