/ T9 / L’illusione del sepolcro , prima parte (vv. 1-90) Dei Sepolcri Endecasillabi sciolti. In una lettera al sacerdote e critico francese Aimé Guillon, Foscolo fornisce un «estratto», cioè un riassunto, del carme. Ne riproduciamo il contenuto in funzione di introduzione prima di ciascuna parte antologizzata. «I monumenti inutili a’ morti giovano a’ vivi perché destano affetti virtuosi lasciati in eredità dalle persone dabbene (vv. 1-40): solo i malvagi, che si sentono immeritevoli di memoria, non la curano (vv. 41-50); a torto dunque la legge accomuna le sepolture de’ tristi [malvagi] e dei buoni, degl’illustri e degl’infami [meritevoli di essere dimenticati] (vv. 51-90)». METRO / La funzione della tomba e una legge che la cancella / PARAFRASI e note *   A Ippolito Pindemonte   All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro? Ove più il Sole per me alla terra non fecondi questa bella d’erbe famiglia e d’animali, e quando vaghe di lusinghe innanzi a me non danzeran l’ore future, né da te, dolce amico, udrò più il verso e la mesta armonia che lo governa, né più nel cor mi parlerà lo spirto delle vergini Muse e dell’amore, unico spirto a mia vita raminga, qual fia ristoro a’ dì perduti un sasso che distingua le mie dalle infinite ossa che in terra e in mar semina morte? Deorum Manium Iura Sancta Sunto 5 10 15 Si può forse affermare che il sonno eterno della morte sia meno doloroso ( ) all’ombra dei cipressi e dentro le tombe ( ) consolate dal pianto? Quando ( ) il Sole per me non feconderà più, sulla Terra, questa bella stirpe ( ) di piante e di animali, e quando davanti a me non danzeranno più le ore future, attraenti per le loro belle promesse ( ), e non sentirò più, caro amico, la tua poesia ( […] ), con la sua malinconica armonia, e lo spirito delle vergini Muse e dell’amore, unico conforto ( ) alla mia vita di esule ( ), non parlerà più al mio cuore, quale risarcimento sarà ( ) per i giorni ormai passati ( ) una tomba ( ) che distingua le mie ossa dalle infinite altre che la morte sparge continuamente per terra e per mare? 1-15 duro urne Ove famiglia vaghe di lusinghe da te il verso spirto raminga fia a’ dì perduti sasso : “Siano sacri i diritti degli dèi Mani”, vale a dire delle anime degli estinti. La massima, riportata da Cicerone nel trattato , costituisce una delle prescrizioni delle Leggi delle XII Tavole, la prima raccolta normativa dell’antica Roma. i vasi in cui gli antichi conservavano le ceneri dei morti. Qui significa, per estensione, “le tombe”. quello dei vivi, di coloro che rimangono a piangere i defunti. il futuro è rappresentato mitologicamente attraverso la personificazione delle Ore, come Foscolo aveva già fatto nell’ode (vv. 19-20 e 49-51). Ippolito Pindemonte, cui il carme è dedicato. come i versi di molti poeti preromantici, anche quelli di Pindemonte sono caratterizzati da una vena malinconica. secondo la mitologia greca, le Muse, figlie di Zeus e Mnemosine, erano nove divinità che proteggevano la poesia e le arti. Deorum… Sunto De legibus 1 l’urne: 2 di pianto: 6-7 vaghe… future: All’amica risanata 8 dolce amico: 9 mesta armonia: 10-11 spirto… Muse: