Le fontane versando acque lustrali amaranti educavano e vïole su la funebre zolla; e chi sedea a libar latte o a raccontar sue pene ai cari estinti, una fragranza intorno sentìa qual d’aura de’ beati Elisi. Pietosa insania che fa cari gli , dove le conduce amore della perduta madre, ove clementi pregaro i Geni del ritorno al prode che tronca fe’ la trïonfata nave del maggior pino, e si scavò la bara. 125 130 orti de’ suburbani avelli alle britanne vergini 135 Le fontane, versando le loro acque purificatrici ( ), nutrivano ( ) amaranti e viole sul tumulo ( ); e chi sedeva là, versando ( ) offerte votive di latte e raccontando agli estinti le proprie sofferenze, poteva sentire intorno a sé un profumo simile a quello dell’aria dei Campi Elisi. È una affettuosa illusione ( ), che rende cari alle giovani donne inglesi ( ) i giardini ( ) dei cimiteri periferici ( ), dove le conduce l’amore per la madre morta, e dove esse hanno pregato le divinità protettrici della patria, perché clementi consentissero il ritorno di quell’eroe ( ) che troncò l’albero maestro ( ) della nave sconfitta ( ), e con quel legno preparò la propria bara. 124-136 lustrali educavano funebre zolla libar Pietosa insania britanne vergini orti suburbani avelli prode maggior pino trïonfata La descrizione del cimitero contemporaneo inglese permette a Foscolo di legare il culto dei morti alle condizioni morali e civili dei popoli. (vv. 130-132) il nome greco del fiore significa letteralmente “che non appassisce mai”; infatti esso simboleggia l’immortalità. i Campi Elisi erano il luogo in cui, secondo gli antichi, dimoravano le anime dei defunti amati dagli dèi. il riferimento è all’ammiraglio inglese Horatio Nelson (1758-1805), che catturò (il verbo “trionfare” è usato transitivamente, alla latina) la nave francese , sconfitta nella baia di Abukir (in Egitto), dove nel 1798 affondò la flotta napoleonica; con il legno dell’albero maestro di tale nave si fece costruire la bara. All’esaltazione di Nelson non è estraneo l’atteggiamento antinapoleonico del poeta. 125 amaranti: 129 Elisi: 134-136 al prode che… bara: Orient Ma e sien ministri al vivere civile l’opulenza e il tremore, inutil pompa e inaugurate immagini dell’Orco sorgon cippi e marmorei monumenti. Già il dotto e il ricco ed il patrizio vulgo, decoro e mente al bello italo regno, nelle adulate reggie ha sepoltura già vivo, e i stemmi unica laude. A noi morte apparecchi riposato albergo, ove una volta la fortuna cessi dalle vendette, e l’amistà raccolga non di tesori eredità, ma caldi sensi e di liberal carme l’esempio. ove dorme il furor d’inclite gesta 140 145 150 Ma dove l’ardore di imprese gloriose ( ) è ormai spento e dove la ricchezza ( ) e la paura ( ) sono alla base della convivenza civile, i cippi funebri e i monumenti marmorei sorgono come inutile ostentazione ( ) e macabre ( ) rappresentazioni dell’oltretomba ( ). Il ceto intellettuale ( ), quello borghese ( ) e quello aristocratico ( ), onore e intelligenza del bel regno italico, hanno già da vivi la loro sepoltura nelle regge che risuonano di adulazioni ( ) e hanno come unico motivo per essere lodati ( ) i propri stemmi nobiliari. A me ( ), invece, la morte prepari ( ) una dimora tranquilla ( ), dove finalmente ( ) la sorte smetta di perseguitarmi ( ), e gli amici ( ) possano raccogliere non un’eredità di tesori, ma nobili sentimenti ( ) e il modello di una poesia libera e ispiratrice di libertà ( ). 137-150 inclite opulenza tremore pompa inaugurate dell’Orco dotto ricco patrizio adulate unica laude noi apparecchi riposato albergo una volta cessi dalle vendette l’amistà caldi sensi liberal carme Il degrado dell’etica e dei costumi italiani rende il sepolcro un orpello inutile e vacuo. (v. 137) uno dei nomi con cui si indicava l’Oltretomba nell’antichità. gli intellettuali, i ricchi e i patrizi. Essi costituivano i tre collegi elettorali del Regno d’Italia: i dotti (200 letterati ed ecclesiastici a Bologna), i ricchi (200 commercianti a Brescia) e i patrizi (300 possidenti a Milano). Foscolo li definisce collettivamente come , termine spregiativo per “volgo”, “popolo”. è detto in senso ironico. gli stemmi nobiliari sono l’unico vanto e l’unica gloria per il patriziato, la cui condotta di vita è vacua e corrotta; davanti alla impura di è oggi considerato un errore, ma lo era meno all’epoca di Foscolo, quando l’uso grammaticale era meno definito. gli amici, letteralmente “l’amicizia” (metonimia). 140 Orco: 142 il dotto… vulgo: vulgo 143 decoro e mente: 145 i stemmi unica laude: i s stemmi 148 l’amistà: