INTERPRETAZIONE Elabora un’interpretazione del testo che evidenzi i temi che emergono dalla lirica, sottolineando i seguenti aspetti: la componente autobiografica; le reminiscenze classiche; la presenza dei motivi tipici dell’ispirazione letteraria dell’autore. Prosegui poi il commento soffermandoti sulle caratteristiche specifiche dell’autoritratto: conosci altri esempi, in prosa e in versi, ma anche in altri ambiti, come quello musicale e pittorico? Ti sembra un modo efficace per rappresentare sé stessi? La vita e la morte Ultime lettere di Jacopo Ortis Nella lettera datata 25 maggio Jacopo Ortis, immerso nella natura dei colli Euganei, riflette drammaticamente sul senso della vita e della morte. Analisi e interpretazione di un TESTO LETTERARIO Quanto mi sta d’intorno richiama al mio cuore quel dolce sogno della mia fanciullezza. O! come io scorreva […] queste campagne aggrappandomi or a questo or a quell’arbuscello di frutta, immemore del passato, non curando che del presente, esultando di cose che la mia immaginazione ingrandiva e che dopo un’ora non erano più, e riponendo tutte le mie speranze ne’ giuochi della prossima festa. Ma quel sogno è svanito! e chi m’accerta che in questo momento io non sogni? Ben tu, mio Dio, tu che creasti gli umani cuori, tu solo, sai che sonno spaventevole è questo ch’io dormo; sai che non altro m’avanza fuorché il pianto e la morte. Così vaneggio! cangio voti e pensieri, e quanto la Natura è più bella tanto più vorrei vederla vestita a lutto. E veramente pare che oggi m’abbia esaudito. Nel verno passato io era felice: quando la Natura dormiva mortalmente la mia anima pareva tranquilla – ed ora? Eppur mi conforto nella speranza di essere compianto. Su l’aurora della vita io cercherò forse invano il resto della mia età che mi verrà rapito dalle mie passioni e dalle mie sventure; ma la mia sepoltura sarà bagnata dalle tue lagrime, dalle lagrime di quella fanciulla celeste. E chi mai cede a una eterna obblivione questa cara e travagliata esistenza? Chi mai vide per l’ultima volta i raggi del Sole, chi salutò la Natura per sempre, chi abbandonò i suoi diletti, le sue speranze, i suoi inganni, i suoi stessi dolori senza lasciar dietro a sé un desiderio, un sospiro, uno sguardo? Le persone a noi care che ci sopravvivono, sono parte di noi. I nostri occhi morenti chiedono altrui qualche stilla di pianto, e il nostro cuore ama che il recente cadavere sia sostenuto da braccia amorose, e cerca un petto dove trasfondere l’ultimo nostro respiro. Geme la Natura perfin nella tomba, e il suo gemito vince il silenzio e l’oscurità della morte. 1 2 5 3 10 4 15 5 20 6 attraversavo. che non ricorda. cambio propositi. inverno. oblio, dimenticanza. goccia. 1 scorreva: 2 immemore: 3 cangio voti: 4 verno: 5 obblivione: 6 stilla: