Se è vero che Manzoni non insiste sulla rappresentazione della felicità domestica, convinto che (r. 14) i lettori, d’altra parte tiene a precisare come da operaio Renzo riesca a trasformarsi in piccolo imprenditore, rilevando e conducendo alla prosperità un filatoio, con l’aiuto di un beneficio fiscale decretato dalla Repubblica di Venezia. Emerge così chiaramente l’ dello scrittore milanese, rilevabile anche sul versante educativo, dove la si traduce nella volontà di Renzo di istruire i figli, nella convinzione che l’ . È, questo, uno dei molti insegnamenti ricavati dall’esperienza, che si aggiunge a quelli elencati nel lungo elenco di , che non sarebbe spiaciuto a don Abbondio: non farsi coinvolgere nei tumulti, non predicare in piazza, non ubriacarsi, e così via. È un Renzo molto diverso dal giovane che all’inizio del romanzo meditava di farsi giustizia da sé: un uomo cauto, conscio che la violenza e la ribellione non portano a nulla. Renzo imprenditore seccherebbe a morte ideologia cattolico-liberale lotta contro la piaga dell’analfabetismo ignoranza favorisca i soprusi divieti appresi Insoddisfatta dei ragionamenti del marito, Lucia osserva che i guai spesso colpiscono anche chi, come lei, non ha fatto nulla per procurarseli, per cui le spiegazioni di Renzo non sono sufficienti. Insieme concludono che (rr. 45-47). È questo (r. 48). , ma la fede in Dio trasforma disgrazie in prove da superare per accedere alla felicità eterna. . La consolazione della fede la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore il sugo di tutta la storia Al male non c’è riparo Solo la religione può rendere il dolore accettabile Le scelte stilistiche Nel finale del romanzo il narratore fa sentire la propria presenza con particolare intensità, utilizzando in dosi massicce la consueta . Evita di proporre un’interpretazione personale della vicenda, ma commenta puntualmente le riflessioni di Renzo, di Lucia e prima ancora dell’anonimo. Il gioco di specchi con quest’ultimo dura sino al congedo, quando Manzoni lo chiama a dividere con lui gli applausi, in un saluto ai lettori a sipario chiuso: (rr. 49-50). Il saluto ai lettori ironia vogliatene bene a chi l’ha scritta, e anche un pochino a chi l’ha raccomodata VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE E ANALIZZARE I CONDONI FISCALI | Perché l’esenzione dalle tasse decisa a Venezia è una (r. 21)? LUCIA E LA MORALE DELLA STORIA | Perché Lucia non è soddisfatta dai racconti di Renzo? L’IRONIA MANZONIANA | Il brano presenta un registro ironico: individua le espressioni e le parole più significative di tale registro. 1 cuccagna 2 3 INTERPRETARE IL PUNTO DI VISTA DEL NARRATORE | L’anonimo, Renzo e Lucia si sforzano di ricavare una morale dalla storia. Con quali interpretazioni il narratore concorda maggiormente? 4 SCRIVERE PER... ESPORRE | Pensa ad altri esempi di opere letterarie o artistiche dal finale “memorabile” e parlane in un testo espositivo-argomentativo di circa 30 righe. 5