Giovanni VERGA – LA VITA | GLI ANNI GIOVANILI E LE PRIME ESPERIENZE LETTERARIE | Giovanni Verga nasce a nel da una famiglia di antiche tradizioni nobiliari. Educato agli ideali patriottici, scrive giovanissimo i primi romanzi, animati da fervore risorgimentale. Dopo la spedizione garibaldina in Sicilia (1860), Verga, abbandonati gli studi di giurisprudenza, presta servizio, dal 1860 al 1864, nella Guardia nazionale, istituita sull’isola dopo l’Unità d’Italia per contrastare le ultime formazioni borboniche e reprimere i tentativi dei contadini di occupare i latifondi mettendo in pericolo l’ordine sociale. Liberatosi dagli impegni militari, il giovane letterato decide di trasferirsi sul continente, unica possibilità per chi, come lui, ambisce al successo e alla fama. Dal 1865 compie i primi viaggi a , dove si trasferisce nel e inizia a frequentare caffè e salotti rinomati: conosce i e diventa amico di un altro intellettuale siciliano, . Nel 1871 pubblica un romanzo di successo, . Ansioso di immergersi nel , Verga nel si trasferisce a , dove risiede per oltre un ventennio. Qui entra in contatto con gli ambienti della , legge i grandi romanzieri del Naturalismo francese e nel frattempo conduce un’esistenza brillante, tra amicizie galanti e sodalizi intellettuali. Dopo la notorietà ottenuta grazie ai suoi romanzi sentimentali (1873), (1875), Verga matura la conversione a una nuova poetica letteraria: l’ si deve soprattutto alla conoscenza dei romanzi di Émile Zola, all’interesse per le condizioni socioeconomiche del Sud (nell’ambito della cosiddetta “questione meridionale”) e al legame con Capuana, che lo raggiunge a Milano. Catania 1840 Firenze 1869 pittori macchiaioli Luigi Capuana Storia di una capinera cuore della vita culturale del paese 1872 Milano Scapigliatura Eva Eros e Tigre reale adesione al Verismo | LA SVOLTA VERISTA E IL RITORNO IN SICILIA | In questo periodo nascono i verghiani. Dopo il primo racconto verista, (1878), escono per l’editore Treves di Milano la raccolta di novelle (1880) e il romanzo (1881), primo capitolo di un progettato in 5 volumi. L’accoglienza del pubblico è però fredda: , scrive l’autore a Capuana nell’aprile del 1881, . Ma l’insuccesso non lo porta comunque a ripensare la scelta letteraria compiuta: . In effetti, anche negli anni successivi, Verga non abbandonerà la poetica verista, portando a termine nel 1883 la raccolta delle e, nel 1889, il romanzo ; nel frattempo scrive per il teatro, e riscuote grandi consensi il dramma (1884), ispirato all’omonima novella, interpretato dalla regina delle scene italiane, Eleonora Duse. Nel Verga torna in . Angustiato dal disinteresse della critica e del pubblico per i suoi romanzi, può almeno far fronte alle precarie condizioni economiche, grazie alle 143 000 lire (all’epoca una cifra favolosa) che ottiene, alla fine di un lungo contenzioso, come diritto d’autore per la riduzione musicale di a opera di Pietro Mascagni. Preoccupato per la gestione dei beni familiari, lo scrittore lavora con poca convinzione alla conclusione del , che infatti non porta a termine. grandi capolavori Rosso Malpelo Vita dei campi I Malavoglia Ciclo dei Vinti «I Malavoglia» «hanno fatto fiasco, fiasco pieno e completo» «Il peggio è che io non sono convinto del fiasco e che se dovessi tornare a scrivere quel libro lo farei come l’ho fatto» Novelle rusticane Mastro-don Gesualdo Cavalleria rusticana 1893 Sicilia Cavalleria rusticana Ciclo dei Vinti