Giovanni VERGA – I GRANDI TEMI | 1 | Il Verismo verghiano e le sue tecniche Dopo aver pubblicato romanzi mondani secondo gli schemi della narrativa di consumo, Verga sperimenta i princìpi del Verismo con le novelle di . In conformità ai dettami della poetica del , egli si propone di avvicinarsi alla realtà «con scrupolo scientifico», applicando all’ambito letterario le indicazioni del Positivismo, pur senza condividere la fiducia che l’analisi dettagliata di un determinato contesto sociale possa condurre a una soluzione dei suoi problemi e delle sue diseguaglianze. Dalla lezione naturalistica Verga recupera la , i metodi di un approccio neutrale alla realtà, che permetta di narrare i fatti in modo obiettivo. L’autore rinuncia a esprimere giudizi, “regredendo” al livello del mondo narrato e dei personaggi; non guarda a ciò che scrive dalla posizione di chi, in quanto creatore dell’opera, la vede nella sua completezza, ma lascia che i luoghi, le cose, le persone si presentino da soli, nel medesimo istante in cui l’occhio del lettore scorre la pagina. Con questo “ ” egli non descrive la scena da fuori, ricostruendo l’ambiente con le parole di un intellettuale colto quale è, ma la fa emergere a poco a poco dagli stessi pensieri dei personaggi, sostituendo completamente il proprio punto di vista con il loro. In tal modo l’autore persegue il : egli scompare in modo che l’opera sembri «essersi fatta da sé» e lascia spazio a una narrazione affidata a un , proveniente dall’ambiente stesso dei personaggi raffigurati. Ciò non significa che il punto di vista dell’autore sia del tutto azzerato. Quest’ultimo, infatti, può manifestarsi al lettore attraverso un meccanismo detto : la voce narrante presenta come normali e accettabili comportamenti e pregiudizi che non lo sono affatto e, così facendo, suscita la presa di distanza del lettore. Per esprimere senza filtri la mentalità popolare, Verga adotta il , riportando cioè le parole pensate o pronunciate da un personaggio senza introdurle con un verbo reggente dichiarativo come “dire”, “affermare” ecc. o con i consueti segni di punteggiatura (i due punti e le virgolette). Evita però di adottare il dialetto ed esprime la popolarità siciliana operando non tanto sul lessico, quanto sulla struttura del periodo, in modo da ricalcare modi e costrutti del (proverbi, modi di dire, sgrammaticature ecc.). Vita dei campi Naturalismo francese tecnica compositiva e stilistica artificio della regressione principio dell’impersonalità soggetto anonimo e corale straniamento discorso indiretto libero parlato antiletterario Giovanni Verga, , 1892. Contadino Turi Minnamà