VIDEO Il Decadentismo FISSO I CONCETTI Il termine Decadentismo nasce in Francia e indica in origine la produzione dei cosiddetti poeti maledetti . Le definizioni di Decadentismo L origine francese del movimento Il termine Decadentismo viene coniato inizialmente per catalogare, con un implicito giudizio negativo, una produzione letteraria sviluppatasi a partire dagli anni Settanta dell Ottocento e ritenuta deteriore rispetto a quella della grande tradizione romantica. Il vocabolo nasce in Francia per indicare la poetica di un gruppo di artisti dalla vita sregolata e dissipata, detti poeti maledetti , i quali ostentano, nei loro comportamenti e negli stili di vita, un forte anticonformismo, che li contrappone al moralismo borghese. Il precursore di tale atteggiamento, ma anche colui che lo ha più compiutamente trasposto nell esercizio poetico, è Charles Baudelaire: è con la sua opera I fiori del male, infatti, che l individualismo romantico si confronta con il contrasto lacerante tra bene e male, tra estasi e disgusto della vita, tra attrazione per la folla e senso di solitudine, tra appagamento e frustrazione. Tale dualismo porta il poeta a rifiutare ogni rapporto con la società, a sfidarne scandalosamente il perbenismo, a vivere fino in fondo la crisi del ruolo sociale dell artista, sprofondando nell abulia e nella mancanza di ideali. Poco dopo Baudelaire, poeti come Paul Verlaine e Arthur Rimbaud accettano di sottolineare la propria diversità, anzi rivendicano il disordine della loro vita trasgressiva: così nel 1886 esce addirittura una rivista dal nome Le Décadent , che afferma la mescolanza di arte e vita, di peccato e poesia, in un esasperata polemica con un mondo percepito come avviato a un inesorabile tramonto. la parola POETI MALEDETTI / La denominazione viene coniata da Paul Verlaine e usata come titolo della sua opera critica, I poeti maledetti (Les poètes maudits, 1884). L immagine però viene ricavata da una poesia di Baudelaire (Benedizione, ne I fiori del male), nella quale una madre maledice la sorte del figlio poeta, disadattato ed emarginato dalla società. Per poeti maledetti Verlaine intende i veri creatori, gli artisti assoluti, condannati a essere incompresi dal proprio tempo e a scontare in vita il proprio conflittuale antagonismo rispetto ai valori e ai miti professati dalla società borghese. Autore PLUS Antonio Fogazzaro FISSO I CONCETTI Benedetto Croce, in maniera spregiativa, definisce decadenti autori come Pascoli e d Annunzio. Il Decadentismo in Italia Il termine Decadentismo viene sostituito ben presto in Francia da altri quali Simbolismo ed Estetismo, che invece in Italia costituiscono dei sottogeneri del Decadentismo stesso, concetto a cui arride una fortuna maggiore. La ragione della preferenza accordata in Italia a questa formula è da attribuire in primo luogo a Benedetto Croce, l influente critico letterario e filosofo che sceglie di adoperare in senso squalificante tale etichetta per associare in un unico giudizio negativo una serie di autori da lui condannati sia su un piano estetico sia su un piano morale. Croce infatti definisce con disprezzo «tre malati di nervi i massimi autori di questa tendenza letteraria: Antonio Fogazzaro, Giovanni Pascoli e Gabriele d Annunzio. A suo giudizio la loro psicologia turbata (oggi diremmo nevrotica ) li portava a esprimere in arte una deprecabile concezione della vita, morbosa, degradata. Nonostante si tratti di tre scrittori molto diversi tra loro, Croce li accomuna in una condanna formulata su basi moralistiche, vedendo in loro una stessa decadenza dei valori etici e culturali dell epoca liberale e borghese (quei valori, sani e virili , che avevano avuto il loro ultimo cantore nel poeta vate Carducci). Ma decadente viene oggi definita anche la sensibilità di una grande scrittrice, la sarda Grazia Deledda, che innesta all interno dei moduli veristi temi quali quelli della colpa e dell espiazione: sentimenti che muovono l agire di personaggi inquieti e drammatici. IL DECADENTISMO / 211