Pascoli CON LE PAROLE DI... LO STUPORE DI FRONTE ALLE COSE Umberto Piersanti Piersanti, dove e quando ha incontrato Pascoli per la prima volta? Alle scuole medie. In generale, ho conosciuto la Il marchigiano UMBERTO PIERSANTI è un poeta particolarmente attento alla concretezza della natura e ai temi della terra e del paesaggio. In tal senso la lezione di GIOVANNI PASCOLI ci dice è stata di fondamentale importanza nel suo percorso artistico, oltre che per la scoperta della poesia quando era ragazzo. Anche come critico sostiene che sia giunto il momento di tornare ad apprezzare l autore di Myricae, perché ha rappresentato spiega «un punto di riferimento che non è mai venuto meno per tutta la poesia italiana contemporanea . poesia grazie al mio professore di Lettere, che amava quest arte e mi ha trasmesso l entusiasmo per essa. Leopardi, Carducci e Pascoli sono stati i tre autori che hanno costituito per me il primo incontro con la poesia. Ho imparato che le poesie vanno lette ad alta voce e possibilmente imparate a memoria. Imparare a memoria un testo poetico non è un esercizio nozionistico, ma un modo di appropriarsi delle parole, dei concetti e soprattutto dei suoni. In poesia, suono e senso sono elementi strettamente intrecciati. Così ho iniziato ad amare Pascoli, e poi l ho sempre più apprezzato per l immensità della natura che canta nei suoi versi. Che cosa l ha colpita in Pascoli? Due cose. Innanzitutto la sua estrema precisione. Nel Sabato del villaggio Leopardi ci parla di una donzelletta che se ne viene dalla campagna con il suo mazzolin di rose e viole . Pascoli obiettava a Leopardi che la scena che egli aveva descritto era impossibile, perché le rose e le viole non fioriscono nella stessa stagione: le prime, infatti, spuntano ad aprile-maggio, le seconde invece a febbraio-marzo. Ebbene, Pascoli aveva torto nel censurare Leopardi, dal momento che nel Sabato del villaggio quelle due tipologie di fiori rivestono valenze simboliche. Tuttavia l estremo realismo è fondamentale per Pascoli: nei suoi versi ogni pianta e ogni fiore ha un nome specifico. Il suo essere così preciso, ai limiti della pedanteria, nel nominare con il termine appropriato ogni elemento della natura è una lezione importantissima. Nomina soltanto le cose che conosce, e nel nominarle le fa vivere e vibrare. 252 / IL SECONDO OTTOCENTO