Giovanni PASCOLI – I GRANDI TEMI | 1 | Il rifugio del «nido» Traumatizzato dai lutti familiari, inerme davanti al mistero della realtà e della morte, Pascoli tenta di trovare sicurezza, conforto e protezione dalle minacce del mondo esterno negli affetti familiari, negli ambienti e nelle atmosfere più intime e care. Le immagini più ricorrenti della sua poesia evidenziano non a caso una costante : al primo elemento sono associate le sensazioni di calore, dolcezza, purezza e amore, al secondo quelle di freddo, dolore, paura e morte. Il desiderio di un mondo semplice, legato ai valori contadini, lo porta a osservare con terrore la civiltà industriale e la società di massa urbanizzata: secondo Pascoli il progresso di stampo positivistico, invece che garantire sicurezza all’uomo, lo ha esposto a nuovi pericoli, rendendolo piccolo e smarrito. L’unica possibilità per conservare la propria integrità e salvare l’innocenza consiste per lui nel , mitico tempo sereno, non ancora toccato dalle inquietudini della modernità e della vita adulta. La custode dell’universo che egli vagheggia è la madre, simbolo della culla, del focolare, garante della , non ancora compromessa dalla conoscenza del male. La sua immagine costituisce il nume rassicurante dell’ambiente più protetto, il « »: il , lo spazio chiuso che permette il riparo dalla società brutale e inospitale. opposizione dentro-fuori regredire all’età dell’oro dell’infanzia felicità dell’infanzia nido luogo della ricomposizione dell’unità familiare p. 270 | p. 292 | DAI TEMI AI TESTI: T3 T9 myDbook Orfano